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Santa Lucia, un esempio di buona edilizia

Largo San Bernardino

Largo San Bernardino

A quanto pare è vero il detto secondo cui basta poco per arrivare a tanto. Occorre però mettere in moto il cervello nel verso giusto. Le casse istituzionali sono sempre più vuote e la prospettiva futura rimane senza dubbio quella della cooperazione. Il Comune ci mette lo spazio, le ditte la manodopera. Ed entrambi sopravvivono, anzi progrediscono.

Con questo spirito nasce il largo San Bernardino da Siena. Un’oasi felice a due passi dal centro di Viterbo. Ubicata (se non protetta) di fronte la scuola Egidi, al di là della rete ferroviaria. Su una superficie di 41 mila metri quadri sono stati realizzati edifici per cinquecento abitanti. Non i classici ecomostri, bensì un piccolo quartiere organizzato e (quasi) autosufficiente. Come quelli poi che spesso mostra la tivù voltando lo sguardo al nord Europa. Laddove, giurerebbero, le cose funzionano.

Non solo un agglomerato di case quindi, ma anche una nuova strada che collega l’Ellera a Santa Lucia. Un’intersezione tra la stessa Santa Lucia e viale Francesco Baracca. Viadotto e attraversamento fognario sul percorso Atac. Rotonde, aiuole, svincoli. Nonché una piazza arredata (alla grande) di oltre duemila metri quadri.

La cerimonia d'inaugurazione

La cerimonia d’inaugurazione

E in tutto questo l’amministrazione comunale quanto ha speso? Nulla. Perché il progetto (partito otto anni addietro) rientra in un piano integrato favorevole alla collettività. Una sorta di accordo pubblico-privato quindi. Si concede l’area in cambio di opere (pari a un milione e duecentomila euro, che abbiamo risparmiato). “E ci siamo – dice l’architetto Remo Cencioni, di fianco a uno degli artefici, Marco Merlani – La zona si sta popolando. Il tenore di vita ci confermano che sia buono. Le attività fioccano. E tra abitanti e commercianti ci si da la mano. Ne siamo felici. È stata un’avventura difficile ma piacevole”.

Al taglio del nastro arrivano anche un paio di autorità, nonostante i molteplici impegni di questo periodo natalizio. “Non c’ero mai stato – si guarda intorno l’assessore all’urbanistica Alvaro Ricci, accompagnato dal consigliere Chicco Moltoni – Complimenti. È stupendo, non me lo aspettavo. Questo è un chiaro esempio di riqualificazione. Quando c’è sinergia i risultati sono evidenti. E questa sarà la strada da percorrere d’ora in avanti. Partiamo da qui”.

Si, ma diretti dove? Il sindaco Michelini ha da poco bloccato una trentina di piani simili. “Ci interessa il quadrante nord della città (dalla Teverina a Valle Faul, ndr) – prosegue Ricci – Solo però se così strutturato. È previsto anche il tanto richiesto semianello da Santa Barbara. Nonché la vera esigenza, quella famosa doppia corsia sulla Cassia”. Che è un problemone praticamente dall’entrata in vigore delle bighe. “Sfruttando l’attuale situazione si arriverà a Viterbo in senso unico – chiude l’assessore – quindi si raddoppia la marcia. L’uscita invece sarà dal Poggino. Semplice, ma necessario”.

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2   Commenti

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Che frenesia di tagliare nastri, sorridere e stringere mani, questi nuovi amministratori…

  2. Luigi Tozzi ha detto:

    Sarebbe anche meglio guardare cosa c’è di fronte al nuovo svincolo dove sarebbe stato meglio fare una rotatoria, ma ahime…c’è qualcos’altro che lo impedisce e che qualcuno ha fatto costruire. Poi delle centinaia di milioni di metri cubi di case che sono stati concessi sempre nell’area del ex consorzio agrario…nessuno ne parla…vero?

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