Per la serie “le stranezze non finiscono mai” ieri pomeriggio è arrivata nelle redazioni una nota firmata “l’amministrazione comunale”, dal seguente tenore:
“E’ falso quanto afferma Chiara Frontini. Nessun documento è stato scoperto dalla stessa consigliera. Nella seduta del 16 dicembre della terza commissione consiliare, proprio quella nota, quella a cui si riferisce, fu al centro della trattazione dell’argomento rifiuti, punto all’ordine del giorno. Chiara Frontini, membro di tale commissione, era presente alla seduta e alla discussione che ne è seguita. Conosceva pertanto il contenuto di quella lettera. Le affermazioni della consigliera, prive di qualsiasi fondamento, cercano ancora una volta di addebitare al sindaco Michelini e all’intera amministrazione responsabilità che non hanno. Né di fatto, né per legge”.
Una dichiarazione che, con tutta la buona volontà, non chiarisce la questione e anzi, alimenta ulteriori e più pesanti dubbi su tutta la vicenda. Giacché, una serie di domande rimangono senza risposta. La prima: visto che la lettera è datata 26 settembre, come mai del problema se ne è parlato solo il 16 dicembre, ossia quasi due mesi dopo? La seconda: come mai questo particolare del dibattito in commissione viene fuori a scoppio ritardato e non è stato illustrato in sede di risposta dall’assessore Saraconi lo stesso giorno in cui è stata fatta l’interrogazione? La terza: dal momento che alla commissione quel giorno partecipavano svariati consiglieri comunali, possibile che nessuno abbia compreso ciò che stava avvenendo a Monterazzano e abbia di conseguenza fatto le dovute osservazioni, visto che da ben due mesi arrivava a Viterbo la mondezza di Roma? La quarta: come mai l’opinione pubblica (media compresi) hanno dovuto scoprire la malefatta (si fa per dire) del dottor Sottile solo grazie alla denuncia pubblica della Provincia?
Verba volant scripta manent: a Palazzo dei Priori non conoscono il latino?