Evidentemente la sveglia di Simone Canettieri, che ieri mattina aveva sonoramente rampognato su Il Messaggero la minoranza di palazzo Gentili per il suo assordante silenzio dopo le dimissioni di Marcello Meroi, a qualcosa è servita. Tanto è vero che il capogruppo del Pd Federico Grattarola – seppur a scoppio ritardato – s’è affrettato (si fa per dire) a vergare alcune righe di commento sul De Profundis della Provincia, che di certo non stravolgerà i destini della Tuscia.
“La situazione in Provincia dice Grattarola – è precipitata lasciando l’amaro in bocca per tutta una serie di questioni che potevano e dovevano essere affrontate. L’impressione che si ha è che la serietà istituzionale non abbia guidato le azioni di una politica ormai piccola ed insignificante. Questioni aperte e fondamentali per i territori come la situazione delle strade, delle scuole, il problema dei rifiuti, quello di Talete, la vertenza precari hanno lasciato lo spazio a giochi e alchimie che nulla hanno a che vedere con il senso di responsabilità che dovrebbe guidare chi ha l’ambizione di governare per il bene comune”.
“Il dibattito politico di questi ultimi tempi – prosegue Grattarola – è apparso distante anni luce dai problemi reali e a nulla è valso il segnale preciso, fatto di indignazione, delusione e disinteresse totale verso la politica recitata nel teatrino dei giochi di potere e chi ha l’onere-onore di esercitarla. Qualunque sarà l’esito di questa triste telenovela, per l’ennesima volta la politica ne uscirà sconfitta amaramente”.
In conclusione Grattarola torna ancora sui precari, tema che evidentemente gli sta particolarmente a cuore. “Il mio pensiero e quello del gruppo che rappresento – dice – va alle decine di precari in forza presso l’amministrazione provinciale. Avevamo messo in piedi un percorso condiviso che ora è fortemente a rischio e con esso la possibilità di dare una risposta, seppure parziale, alle decine di lavoratori, padri e madri di famiglia”.
Con tutto il rispetto per coloro che rischiano di perdere il lavoro, una domanda sorge spontanea: si tratta di coloro che furono assunti a una decina di giorni di distanza dalla fine del mandato di Alessandro Mazzoli, nel 2010?
Federico Grattarola, un politico che è una certificata sòla.