27072024Headline:

“La Provincia ha sollevato il caso”

discarica-malagrotta“Dal Comune sapevano e se la Provincia non avesse sollevato il caso, probabilmente tutto sarebbe passato sotto silenzio”. E’ durissima la presa di posizione dell’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Equitani sul’affaire della mondezza romana a Monterazzano, esploso in questi giorni nella Tuscia come una vera e propria bomba atomica. “Che il Comune di Viterbo – dice Equitani – fosse a conoscenza del fatto che nel mese di ottobre e novembre 2013 presso la discarica di Monterazzano venivano abbancati i rifiuti provenienti da Roma e già trattati dal mese di gennaio nell’impianto meccanico e biologico di Casale Bussi, non è una novità. Questa è in fondo soltanto l’ennesima conferma di ciò che sapevamo sin dall’inizio”.

“Il sospetto lo abbiamo avuto subito – aggiunge Equitani – e oggi è ancora più evidente come, l’unica istituzione che in questa vicenda ha realmente tutelato gli interessi del territorio, è la Provincia. Siamo stati infatti noi a scoprire e denunciare, prima alla Procura della Repubblica e poi agli organi d’informazione, il superamento da parte di Ecologia Viterbo del quantitativo annuo complessivo autorizzato di 182 mila tonnellate. E siamo stati sempre noi a denunciare come, contravvenendo agli accordi iniziali, nel mese di ottobre e novembre fossero stati conferiti a Monterazzano i rifiuti romani che avrebbero dovuto soltanto essere trattati a Casale Bussi per poi ritornare nella Capitale, come avveniva dal mese di gennaio”.

E ancora: “E’ inutile che il sindaco Michelini e l’assessore Saraconi si giustifichino oggi giocando con la terminologia. Sanno benissimo, come tutti del resto, che nel gergo dei rifiuti il termine abbancare utilizzato dal commissario Sottile nel fax, è sinonimo di smaltire. Inutile a questo punto arrampicarsi sugli specchi. La cosa ancora più sconcertante è che negli ultimi giorni di dicembre la Regione ha autorizzato l’aumento del quantitativo complessivo annuo richiesto da Ecologia Viterbo, innalzandolo da 182 mila a 215 mila tonnellate per consentire il conferimento negli impianti viterbesi dei rifiuti dei comuni di Formello e Trevignano Romano. Anche in questo caso la Provincia è stata l’unica ad aver alzato la voce, mentre altri, dalle parti del centrosinistra, hanno tentato di nascondere l’evidenza dei fatti attraverso meri calcoli ragionieristici sui quantitativi, pensando di sfuggire così da chiare ed evidenti responsabilità di tipo politico. Responsabilità che oggi hanno assunto una rilevanza ancora maggiore, in considerazione delle gravi ipotesi di reato che sono state formulate dall’autorità giudiziaria nei confronti di quanti, in tutti questi anni, hanno gestito il ciclo dei rifiuti a Roma e nel Lazio, compresi alcuni dirigenti di rilievo della stessa Regione”.

La conclusione: “Questa è la dimostrazione evidente di un modo di procedere sbagliato e che rischia di penalizzare il territorio. Il Comune capoluogo dovrebbe essere in prima linea nel tutelare gli interessi della Tuscia, invece la Provincia, in questa come in altre vicende, è stata lasciata sola nel contrastare certe pratiche poco trasparenti. Oggi, come amministrazione provinciale, siamo ancora più orgogliosi di aver fatto sentire, seppur in completa solitudine, la nostra voce contro quanti, contando probabilmente su una sorta di impunità oggi venuta meno, hanno sempre trattato il nostro territorio come un feudo, al quale imporre qualsiasi decisione. Noi abbiamo scelto di non essere sudditi passivi di scelte deleterie e sbagliate. Spiace constatare che altri hanno ritenuto più utile far finta di non sapere o di non capire”.

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    A chiacchiere questi signori sollevano anche il mondo. Perché non risolvono i problemi invece di polemizzare continuamente tra loro? Ma credete davvero che al cittadino interessino veramente le vostre baruffe castaiole?

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