Lui che ama tanto le mangiate di pesce, si sentirà a casa. Anche se casa è lontana, così come è lontano il suo golfo di Salerno dall’Atlantico impetuoso dell’Algarve, Portogallo meridionale. Siamo a Olhao, cittadina di quarantamila abitanti, importante porto di pesca affacciato sull’Oceano: tonno, acciughe, calamari freschi freschi di giornata.
Qui è finito Giuseppe Galderisi, per inseguire un mestiere – quello di allenatore – che in Italia gli riservava ormai ben poche soddisfazioni, come l’ultimo esonero, appena in autunno, alla Salernitana, firmato da Claudio Lotito. Nella sua lunga carriera in panchina, Galderisi (chiamato Nanu sin dai tempi in cui era un giovanissimo attaccante della Juventus di Trapattoni) ha lavorato anche nella Tuscia. Metà campionato, quello del 2004-05, quando il calcio gialloblu era ripartito dopo il lodo Petrucci con una nuova società e con un nuovo nome, quello di Viterbo calcio. Galderisi arrivò a fine 2004, dopo che il presidente Venanzi aveva esonerato il precedente tecnico, Carlo Susini, in occasione del classico scambio di auguri natalizio.
Il Viterbo calcio doveva lottare per restare in C2 – altrimenti tutta la faticosa costosa operazione per accedere al lodo sarebbe stata inutile – e la scelta allora cadde su Galderisi, allenatore relativamente giovane, con una grande carriera da giocatore alle spalle, e caldeggiato anche da qualche amicizia importante che i Venanzi avevano dalle parti della Torino bianconera. Nanu alla fine ce la fece, merito di qualche rinforzo di lusso (il fantasista Giovanni Cipolla, l’esperto difensore Tentoni) e di una botta di fortuna all’ultimo atto, lo spareggio contro il Tolentino. A Galderisi, comunque, l’impresa non servì né ad essere riconfermato, né tantomeno a lasciare un buon ricordo alla piazza, tra silenzi stampa, polemiche ineleganti e accuse postume.
Fatto sta che mentre il Viterbo calcio riprese il suo vecchio nome e rinviò la retrocessione di un altro paio di stagioni, il tecnico salernitano riattaccò a girare per l’Italia della serie C: San Benedetto del Tronto, Avellino, Foggia, Pescara, Arezzo, Benevento, Triestina e nel 2013 la Salernitana. Ora si cimenta in questa avventura portoghese, nella Primeira liga, la serie A lusitana, con una squadra neopromossa nella quale, a settembre scorso, lo aveva preceduto un altro italiano, l’ex presidente del Cesena Igor Campedelli, entrato in dirigenza. Dal 7 gennaio è arrivato anche Nanu, chiamato a risollevare Olhanense dall’ultimo posto in classifica: ha esordito subito con una vittoria, 2-1 al Setubal (la squadra della città di José Mourinho), con un gol vittoria firmato da Federico Dionisi, ex Livorno, uno dei tanti italiani – o giocatori che hanno militato nel nostro campionato – a disposizione di Galderisi in rosa. E chissà che il calcio lusitano, lontano delle polemiche e dallo stress del pallone nostrano, non riconcili Galderisi con il lavoro di allenatore. E che non riconsegni all’Italia un tecnico meno ansiogeno, più rilassato e preparato, e magari anche vincente.
Mister Nanu ci riprova in Portogallo
di Andrea Arena
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