“A quanto pare c’è chi va in Regione per lavorare e chi per mandare comunicati”. Parte così il 2014 politico, all’insegna del dialogo e del ‘volemose bene’. Enrico Panunzi non ci sta alle accuse mosse dal collega (di minoranza) Daniele Sabatini. Lui, per conto del Nuovo Centro Destra, se l’era presa proprio con la sponda Pd alle dipendenze del presidente Zingaretti. Accusandolo (lui e Riccardo Valentini, della lista per il Lazio) di aver in un certo senso boicottato l’opera che più fa discutere in zona dall’uscita del carretto in favore delle auto. La nostra Salerno-Reggio Calabria; o meglio, quella lingua asfaltata che da Orte dovrebbe prima o poi arrivare a Civitavecchia. E che mai nessuno è riuscito a terminare, seppur i tagli dei nastri d’apertura nel tempo si sono moltiplicati a dismisura.
Sabatini ha chiesto un finanziamento di quasi sette milioni. Il duo opposto di cui sopra (più il civitavecchiese De Paolis) ha risposto picche. E giù a gridare allo scandalo. “E’ folle – dice Panunzi – perché la giunta Polverini ha sistemato tutto nel 2012. A gennaio sarà il momento della gara, poi partiranno i lavori. E vedremo chi aveva ragione. Non capisco, mi sa tanto che qualcuno questa strada proprio non la vuole costruire. Ogni pretesto è buono per buttarla in caciara. Per me tutte la faccenda ha un solo appellativo: è pura strumentalizzazione”.
Ma scendiamo nel dettaglio. “I sette milioni sono stati richiesti per la parte che va da Cinelli a Monte Romano – parla ancora lui, stavolta più descrittivo e pacato – Il progetto invece, che ne prevede ben sessantaquattro, verte sull’intero tratto. Certo, ne mancano quarantadue, ma è automatico. Sono stanziati, e quindi verranno liquidati con l’avanzamento del cantiere. Inutile quindi concentrarsi su un triangolino, quando si può arrivare alla torta intera. Perché mi sono astenuto in votazione? Per logica, direi. Perché sarebbe stato irrisorio”.
Torniamo però al manto e alle idee di chi ci rappresenta in sede istituzionale. “L’opera è ritenuta fondamentale per la Regione – aggiunge – Non fosse altro che collega Viterbo al mare. Ad uno dei porti più importanti d’Italia. All’Aurelia. Non solo una via turistica quindi, ma anche economica. Strategica, per vederla in modo completo. Una risorsa necessaria per il futuro”.
Da un lato quindi c’è Sabatini, che a dir suo riponeva preoccupazioni concrete: “Sappiamo bene che i cantieri non hanno problemi a partire. Semmai non si sa quando poi vengono chiusi. Quei soldi garantivano la continuità”. Dall’altro Panunzi, che dorme sereno in virtù di quanto stanziato e liquida con un “occhio alla demagogia. Stiamo ragionando sul nulla”.
Le nostre cariche pertanto ancora una volta risultano divise, ma fin qui nulla di nuovo. Così eravamo un anno fa, così stiamo messi ora. Rimane solo da capire dove finisce il politichese ed inizia il pratico. L’azione. Gennaio comunque è iniziato, a breve si avranno risposte concrete in un senso o nell’altro.
Ma il Sor Panunzi e il Sor Sabatini, con le loro mirabolanti promesse, ci hanno forse preso per kretini?