San Martino al Cimino, storia di un inesorabile declino: ieri Principato, ora alle prese coi misteri della raccolta differenziata, come tutti. Con i rifiuti che spuntano come funghi quando una volta invece c’erano solo funghi veri. Con le bizzarre strategie comunicative (ah, ah, ah) del Comune e di Viterbo Ambiente. Quale migliore occasione allora di questo incontro con l’assessore Saraconi Raffaella detta Lella? Capita a fagiuolo, l’appuntamento, visto che c’è anche un rappresentante di Viterbo Ambiente e addirittura un geometra del Comune. A vigilare e moderare il dibattito, nella sala della ex circoscrizione, ci sono i consiglieri comunali indigeni e di maggioranza, Francesco Serra e Martina Minchella e la giovane segretaria del circolo locale Giorgia Gasbarri. Sulle sedie, una trentina abbondante di persone, età media molto alta, idee in testa molto chiare, peli sulla lingua nisba.
Prima che arrivi la Lella, un signore è lapalissiano: “La differenziata? Mo’ ce dovrebbero paga’ a noi, perché gli capamo la monnezza”. Non c’è questo rischio, si tranquillizzi.
Arriva la Saraconi: “Grazie per essere qui”. Risposta da una signora: “Voce! Nun se sente gnente”. Sarà per colpa dell’acustica, che in montagna – è noto – fa schifo ed è piena di echi.
Andiamo oltre. Antipasto, le isole di prossimità, che negli ultimi tempi hanno mostrato qualche “leggerissimo” problema. Congestionate. Lontane. Scomode. Utilizzate da delinquenti che, evidentemente di notte, vanno a buttare i loro rifiuti dove non dovrebbero. La sora Lella è conciliante: “Vi preannuncio che gran parte delle zone coperte dalle isole passeranno a breve alla raccolta porta a porta, perché si tratta di aree residenziali. Il sovraccarico di rifiuti? Colpa delle utenze non censite, che hanno fatto sballare i nostri calcoli, e dei residenti di altre zone che se ne approfittano”. Una signora: “Il problema è la mancanza di comunicazione. Ci dovete dire dove poter gettare i nostri rifiuti. E punire chi se ne approfitta, mettendo delle telecamere e dando multe salate, o sculacciate, agli incivili”. (Saraconi annota mentalmente). Un signore, giustamente imbufalito: “Ma chi controlla a San Martino se non c’è neanche un vigile urbano in servizio?” Pensi positivo: almeno niente multe.
L’argomento è caldissimo, e si vede. Un’altra signora fa presente la situazione dell’isola di strada Fossaccio. “Sistemata in un punto assurdo. Lontana. Piena di cani che s’aggirano tra i rifiuti. Se mi fermo con l’auto per buttare la monnezza blocco tutta la via. Non mi sembra proprio un’isola ecologica”. (Saraconi si piazza alla finestra, dove il telefono prende meglio, e prova a chiamare il geometra comunale Giacomelli, che non è ancora arrivato e che “ha tutto il quadro delle isole”. Beato lui).
Una signora dal pollice verde: “Domanda: chi ha le foglie da buttare, tante foglie, come fa? E’ un problema di tutti qui, siamo in campagna, c’è chi ha le castagne… Non si possono bruciare, e allora?”. (Saraconi: “Avete la compostiera domestica, per i giardini”. Interviene Santini, di Viterbo Ambiente: “Chiamateci e le portiamo all’ecocentro”). Nel frattempo, per la cronaca, arriva il geometra Giacomelli.
Signora in carne: “Ho il negozio del forno. Mi serviva un aiuto per i secchioni. Ho chiamato il numero per tre giorni, non ha risposto nessuno”. (Saraconi: “Chiamate la mia segreteria, vi passeranno chi di dovere”. Santini, Viterbo Ambiente: “Il problema esiste. Non vi dico di usare a tutti i costi internet, ma se mandate un’email è meglio”). Segni di rivolta nella sala.
Domanda acuta: “Io che produco il compost posso avere degli sgravi sulle tasse”? Saraconi: “Vedremo se è possibile. Dobbiamo parlarne con il settore Bilancio e poi portare la cosa in consiglio comunale. Comunque sarebbe una bella idea, anche per dare un messaggio”.
Domanda gastronomica: nel week end i rifiuti li devo tenere più a lungo, e c’è il problema del cattivo odore. Saraconi, simpatica: “Il problema è noto, mi hanno detto anche degli avanzi di pesce. O il sabato non mangiate pesce oppure ci mettete del bicarbonato per attutire l’olezzo”. (Bicarbonato: serve pure a digerire, geniale).
E altre domande su domande (rifiuti ingombranti, dimensione dei contenitori, cassonetti non svuotati), mentre fuori piove e fa scuro e piazza Mariano Buratti è invasa dal cantiere per la nuova pavimentazione. Si parlerà anche di questo, nella riunione. C’è la sora Lella, che ha pure la delega ai Lavori pubblici: basta chiedere.
La Saraconi è pronta per Zelig o per affiancare Checco Zalone nel suo prossimo film. Non facciamo emigrare questo cervello, per carità!