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Come tutelare le colonie feline

Maria Rita De Alexandris

Maria Rita De Alexandris

La notizia del giorno è una: a Viterbo il cane tira di più. Fermo restando però che pure il gatto si difende. Seconda chicca: grazie ad agganci carbonari da Verona ci manderanno un pallet di sabbietta. Quella per la pupù.

Detto ciò si può serenamente parlare dell’assemblea pubblica svoltasi ieri pomeriggio a Palazzo dei Priori. Tema: le colonie feline. Relatore il consigliere Maria Rita De Alexandris. Pubblico variegato, compreso uno che in barba alle regole s’è presentato col cane. Comunque, l’addetta alle “piccole cose” ha deciso di riunire tutti gli amanti dei felini. Associazioni, privati, gattare, appassionati di turno e via discorrendo. “Siamo qui per monitorare la situazione – parola di consigliera – e per coordinarci. Non sono solo la delegata alla tutela degli animali, ma mi preme dirvi che sto a vostra totale disposizione. Grazie di essere intervenuti così numerosi”.

Applauso e parola a Silvia. Colei che si è presa la bega di riunire i sopracitati. “Vi ho messo in comunicazione per cooperare – questo l’intro – È l’unica strada percorribile per sopravvivere. Siamo volontari, ma autonomi. Partiamo dalla mappatura del territorio, si attendono dati dalla Ausl. È il primo passo”.

Per andare verso quale direzione? “Trovate sul tavolo un vademecum – prosegue – Lo avevamo già portato in Comune, ma per motivi vari non era stato preso in considerazione. Stavolta lo vogliamo realizzare sul serio”.

Carta canta. Di cosa si parla? Incipit dedicato alla gestione pratica delle colonie feline e delle bestiole domestiche. Una sorta di “consigli della nonna”, laddove per nonna si intende una persona esperta e competente in materia. Segue elenco sintetico delle papabili malattie. Acne (tocca pure a loro), diabete (idem), forfora (uguale), parassiti equamente suddivisi in interni ed esterni, struvite (?), vomito e diarrea a coppia, altre catastrofi più o meno gravi.

Ed eccoci al punto. Proposte per la tutela. “Fondamentale è arrivare al tesserino – ancora Silvia – Se creiamo questa scheda avremo innanzitutto cibo gratis. Preciso per le unità presenti in loco. Non solo. Convenzioni per sterilizzazioni, tasse, spese vive, agevolazioni veterinarie e molto altro ancora. E’ legge, sta tutto scritto li”. Altre idee: un micro cimitero ad hoc, un registro anagrafico, bacheche per le adozioni nelle vie più affollate, campagne di sensibilizzazione, modulistica in rete, varie ed eventuali (non mancano mai).

Spazio ai veterinari. “Grazie a questo popolo silenzioso che opera rimettendoci anche soldi di tasca propria – dicono i dottori – E grazie a chi gli ha dato finalmente voce. Lavoriamo in condizioni assai difficili, se vi accorpate e vi fate spalleggiare dall’amministrazione migliorerà tutto. Vi dico solo una cosa, nel 2013 abbiamo sterilizzato 964 gatti. Trovate la via per mettere anche noi su un cammino più semplice”.

Parte così il dialogo tra Comune e popolazione. La salvaguardia dei cuccioli è possibile e migliorabile. Seguiranno sviluppi.

 

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Dopo la sparata pro monnezza zingarelliana, la consigliera De Vivaviterbixolis torna a cose a lei più consone e familiari: i cani, i gatti e le loro pipì e pupù.

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