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Giulia Venanzi reginetta del Déjà View

VENANZI_4Si chiama Déjà View, non è ne’ un film di Tony Scott (si legge uguale ma si scrive diverso), e nemmeno una fastidiosa canzone rap anni ’90 degli Articolo 31. Qui la faccenda e’ molto più seria. Si tratta infatti di un progetto fotografico nato dalle brillanti mani di un’artista locale, che sta assumendo contorni sempre più internazionali. La tipa in questione è Giulia Venanzi, e la sua trovata è appena stata selezionato tra le oltre centotrentanovemila (mica spicci) candidature al Sony World Photography Awards 2014. Al quale hanno partecipato colleghi provenienti da centosessantasei paesi. “Numeri da far girare la testa”, avrebbe commentato l’ingegner Cane.
Ben quattro immagini del Déjà View sono ora nella lista dei cinquanta scatti finalisti. In corsa nella categoria Enhanced (in italiano avanzato, ingrandito, migliorato. Comunque qualcosa di grosso e importante). Inutile sottolineare l’ottimo risultato della giovane, appena ventisettenne. A coronamento di un sogno diventato realtà però va anche rimarcato che la Venanzi volerà il prossimo maggio a Londra per l’opening della mostra dei finalisti. All’interno della prestigiosa Somerset House (e riscusate se è poco).
“Déjà View nasce dalla visione soggettiva del luogo – dice la stessa – Roma, New York, Washington e Francoforte vengono rimodellate dal sentire del fotografo e dall’immaginazione dello spettatore. Assumono tratti inediti della loro quotidianità. Le prospettive e le proporzioni tra i piani si confondono, la razionalità è abbandonata in favore della costruzione di un mondo personale. Il fine è il raggiungimento di una sur-realtà, in cui convivano sogno e veglia: un non luogo, nel quale volumi architettonici e spazi tangibili si caricano di significati nuovi e onirici, per tradire definitivamente la concezione della foto come una testimonianza del reale”.
VENANZI_2Un po’ di bio. Dopo la laurea triennale in Lettere moderne Giulia Venanzi si iscrive a un corso (sempre tre anni) di fotografia all’Istituto europeo di design di Roma. Nel 2012 vince una borsa di studio che la porta a New York, dove frequenta la prestigiosa School of Visual arts. Alcuni sui lavori sono stati pubblicati su molti magazine (Repubblica, L’Espresso, Il Post e Grey), e hanno già ricevuto premi e riconoscimenti importanti nel corso del 2013 (tra cui quattro Honorable mention all’ International Photography Awards di Los Angeles e la vittoria del Roma Fotofestival).
In bocca al lupo. Anzi, good luck.

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Complimenti per tutto, eccetto che per il logo della t-shirt.

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