Palazzo Gentili. Inquilini un po’ meno. La decisione choc di vertice (frutto di una velocissima pensata, iniziata ai tempi delle lire e chiusasi appena ieri) altro non ha fatto che portare confusione sulla confusione. Troppi sederi per poche poltrone, si direbbe. E seppur la Provincia è ormai una realtà sul viale del tramonto (eufemismo), l’idea dei tecnici al posto dei politici è risultata un’autentica bomba ad orologeria. Che, a quanto pare, andrà incontro all’esplosione nella prima occasione possibile. Il disinnesco è invece un’ipotesi probabile quanto una giornata di sole in questo anomalo inverno monsonico. Il presidente Marcello Meroi ha detto la sua (non prima di minacce, ultimatum, trattative carbonare, marachelle e chi più ne ha più ne metta). Si passa ad una giunta tecnica a quattro (come la difesa catenacciara di Trapattoni), nella quale spiccano nomi noti ma fuori dal pantano politico.
Cosa ne pensano ora gli ex di turno? E quali nuovi scenari si apriranno in virtù del fatto che a sloggiare saranno solo gli assessori e non i consiglieri? Il Nuovo Centro Destra ha le idee chiare, seppur questa discrepanza appena posta in quesito potrebbe portare ad una logica spaccatura interna (gli eliminati inviperiti, i confermati buoni per via della seduta garantita). “Probabilmente siamo su Scherzi a parte – tuona Paolo Equitani – È tutto surreale, nonché ridicolo. Fuori da qualsiasi schema e lontano da soluzioni papabili. Ora Meroi si prenderà le sue responsabilità, si chiude una storia. Anzi, faremo in modo di chiuderla”. Che tradotto probabilmente vuol dire mozione di sfiducia. Senza se e senza ma. Ma Equitani, in quanto assessore, è fuori da tutti i giochi. troverà adepti disposti a seguirlo?
Non meno fragoroso è il pensiero Udc. “Grave errore – stavolta a imprecare è Francesco Bigiotti, in missione Coppa Italia con la Viterbese sugli spalti di Frascati, dall’amico presidente appena dimessosi Piero Camilli – La politica la devono fare i politici. La mossa non è piaciuta a nessuno, e sì facendo la Giunta è svincolata dal consiglio. A proposito, convocherò il consiglio stesso dopo la riunione di oggi coi capigruppo. Il presidente non poteva fare stupidaggine più grande”. Stavolta la traduzione è: il rospo lo mandiamo pure giù, ma abbiamo le mani libere. A buon intenditor poche parole.
Interessante e alternativo e’ infine il parere di Fratelli d’Italia. “Non saremo noi a votare la mozione di sfiducia a Meroi – annuncia Paolo Bianchini – Questo però non vuol dire che ci andrà bene qualsiasi decisione venga presa. Anche perché i vincoli di maggioranza sono belli che saltati. Aspettiamo dunque di leggere il programma, per poi valutare punto per punto dove ci si trova in accordo e dove no”. Una posizione quasi da Cinque Stelle, parrebbe. Anche sul fronte tecnici. “Di sicuro non ce la prendiamo con loro – chiude Bianchini – Sono brave persone, affini alle tematiche e, principalmente, non abbiamo a che fare con politici mascherati”.
La battaglia continua a via Saffi. Anche se la guerra non interessa più a nessuno.
Battaglia? Guerra? Ma mi faccia il piacere – come avrebbe detto il grande Totò – questi non sono altro che un branco di disertori affezionati solo al potere e alle sue ambite prebende (pagate ovviamente da tutti noi cittadini).