Il presidente della Provincia Marcello Meroi prende carta e penna e scrive al direttore del Messaggero Virman Cusenza. E lo fa dopo aver letto su questo sito della possibilità di un ridimensionamento del quotidiano romano, da decenni organo di informazione leader di Viterbo e provincia. Questa la lettera:
Egregio direttore,
apprendo da alcuni organi di informazione locali la possibilità di un ridimensionamento della redazione di Viterbo de “Il Messaggero”. Dall’articolo si evincerebbe che l’edizione viterbese verrebbe accorpata con quella di Civitavecchia, con conseguente riduzione degli spazi da dedicare all’informazione dei due importanti centri. Senza voler entrare nel merito di decisioni editoriali che non mi competono, mi sento in dovere di evidenziare come “Il Messagggero” da anni sia da considerarsi una presenza storica nel panorama dell’informazione locale.
Sul nostro territorio negli ultimi tempi abbiamo assistito alla chiusura di altre importanti realtà, quali l’ufficio di corrispondenza del Tg3 Lazio, nonché alla cessazione delle pubblicazioni di altri quotidiani, con un conseguente impoverimento della pluralità dell’informazione viterbese. In questo contesto, il giornale da Lei diretto ha ricoperto e ancora ricopre una voce autorevole nel panorama informativo della Tuscia, per il suo antico radicamento sul territorio, l’autorevolezza e il prestigio sempre conquistato sul campo, grazie ad una qualità di informazione professionale e qualificata.
Ridimensionare la presenza del quotidiano in provincia di Viterbo significherebbe limitare una voce che è ancora un punto di riferimento per un vasto pubblico di lettori, fra cui il sottoscritto; la invito pertanto, pur comprendendo le ragioni delle attuali difficoltà dell’editoria nazionale, a soffermarsi sull’importanza che ricopre l’edizione viterbese de “Il Messaggero” per la nostra provincia, non dando corso a scelte che penalizzerebbero la qualità dell’informazione locale.
Nell’augurarLe buon lavoro Le invio cordiali saluti.
E bravo Mero: la solidarietà, a differenza della poltrona su cui siede, non costa niente.