07102024Headline:

L’identikit di Melilli secondo “Il Tempo”

Fabio Melilli

Fabio Melilli

Nell’edizione di sabato 8 febbraio, sul quotidiano Il Tempo, è uscito il seguente articolo:

Fabio Melilli contro Lorenza Bonaccorsi. Saranno un renziano «di ritorno» e una renziana della primissima ora a giocarsi la poltrona di segretario regionale del Pd Lazio. Il primo, Melilli, è un deputato con passato democristiano, oggi esponente di AreaDem, la corrente vicina al ministro dei Rapporti col Parlamento Dario Franceschini, alleato di Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze a Franceschini deve parecchio: la vittoria nei circoli che ha preceduto quella alle primarie dell’8 dicembre scorso porta la firma della struttura AreaDem. E ciò vale ancor di pià nel Lazio: nei circoli Renzi fu sconfitto a Roma ma vinse nella regione grazie alla base territoriale dei franceschiniani.

Normale, quindi, che AreaDem pretendesse la segreteria regionale. Il nome indicato all’inizio era quello del senatore Bruno Astorre. Ma alla successione del segretario uscente Enrico Gasbarra ambivano anche i renziani della prima ora. In un primo momento s’era ipotizzata la candidatura del deputato reatino ed ex segretario generale Anci Angelo Rughetti, poi rientrata in seguito alla sua dichiarata indisponibilità. Alla fine una composizione tra le due anime del renzismo non è stata possibile. Inevitabile la scissione. Così i renziani della prima ora vicini al deputato Paolo Gentiloni hanno giocato la carta Bonaccorsi, sostenuta anche dai cattolici popolari. Mentre AreaDem ha deciso di puntare su Fabio Melilli, chiudendo attorno al deputato un quadro politico blindato. A sostenerlo saranno anche gli ex Ds zingarettian-bettiniani e gli ex Ds dalemiani che fanno capo a Umberto Marroni e che hanno deciso di rinunciare alla candidata di bandiera Micaela Campana per confermare quel quadro unitario che ha portato Lionello Cosentino alla segreteria romana e Tommaso Giuntella alla presidenza del Pd capitolino.

Tradotto: Melilli diventerà segretario regionale con un larghissimo margine. Ma al Nazareno la sua candidatura piace fino a un certo punto. Perché il futuro segretario regionale rischia di non fare una bellissima pubblicità a Renzi. Il motivo va ricercato nel passato da presidente della Provincia di Rieti di Melilli. Melilli, nato a Poggio Moiano nel 1958, una laurea in Giurisprudenza conquistata a fatica a causa del suo precocissimo impegno politico (quand’era nella Dc è stato segretario provinciale; ha ricoperto la carica di assessore comunale a Poggio Moiano, assessore della Comunità Montana e sindaco dal 1995 al 1999), è stato eletto per la prima volta presidente della Provincia di Rieti nel 2004 e riconfermato nel 2009. Prima di allora, l’attuale deputato ha militato a lungo nel mondo Anci, l’Associazine Nazionale dei Comuni Italiani. Dirigente dell’Ancitel (società controllata da Anci), Melilli è stato anche direttore generale Anci e presidente della stessa Ancitel. Nel novembre 2004 è stato nominato presidente dell’Unione delle Province Italiane.

Da presidente della Provincia chiede l’aspettativa ad Ancitel, società di cui era dirigente. Salvo poi rientrare in servizio, subito dopo la sua rielezione. Tutto perfettamente legale. La legge infatti consente che i presidenti di Provincia e gli assessori provinciali possano optare per due soluzioni una volta eletti: o mettersi in aspettativa dal proprio lavoro rinunciando allo stipendio e percependo solo l’indennità di carica; o non mettersi in aspettativa pur avendo diritto ai permessi per svolgere il proprio ruolo istituzionale percependo per intero lo stipendio dal datore di lavoro più la metà dell’indennità di carica.

Melilli durante il primo mandato ha optato per la prima soluzione, poi una volta rieletto ha cambiato idea. Un lettera del 15 gennaio 2010dell’ad di Ancitel Paolo Teti gli manifesta «il bentornato in servizio dal periodo di aspettativa» e lo inserisce nello staff dell’amministratore delegato – cioè lo stesso Teti – per «curare le relazioni istituzionali volte a individuare nuovi ambiti di attività e interventi diretti alla realizzazione di contenuti di supporto» agli enti locali. Lettera firmata «per accettazione» da Melilli. Prestazione così retribuita in base ai Cud 2011, 2012 e 2013 riferiti ai redditi 2010, 2011 e 2012: rispettivamente 105.156,73, 107.645,23 e 109.411,45 euro lordi. Ai quali bisogna aggiungere il 50% dell’indennità di carica da presidente della Provincia di Rieti.

Ora Melilli, dopo aver annunciato e ritirato le dimissioni da presidente un paio di volte tra il 2011 e il 2012, è deputato, essendo stato eletto alla Camera alle ultime elezioni politiche. E dal 26 febbraio è tornato in aspettativa non retribuita. A concedergliela il direttore generale di Ancitel Giovanna Marini, sua fedelissima amica da vent’anni. Ha lavorato con lui quand’era direttore generale dell’Agenzia dei segretari comunali, poi è passata in Ancitel. Candidata non eletta alla Regione Lazio con il Pd, oggi su Facebook sponsorizza la candidatura di Melilli alla segreteria del Pd Lazio.

Luigi Frasca

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Questo Melilli, a quanto si desume dalla lettura dell’articolo di cui sopra, è il classico esponente della tanto deprecata Casta. Stanno ritornando o non si sono mai mossi?

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