19042024Headline:

“Riprendetevi pure le nostre terme”

Fausto e Marco Sensi

Fausto e Marco Sensi

E’ iniziata da anni e non è finita. La recente sentenza del Tar ha soltanto prodotto una tregua, giusto il tempo per elaborare nuove strategie. La «Guerra delle Terme» continua anche se, Comune e Regione da una parte e famiglia Sensi dell’altra, magari avrebbero davvero tutta la volontà di arrivare ad un onorevole compromesso nell’interesse proprio, del capoluogo e di quel progetto di ”Città Termale” che è oggettivamente in stand by.

L’impressione, purtroppo, è che lo scontro andrà avanti. La decisione congiunta di palazzo dei Priori e della Pisana di ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar (che riconosce ai Sensi la disponibilità di tutta l’acqua necessaria al funzionamento delle Terme dei Papi) nella sostanza suona come un avvertimento agli attuali gestori dello stabilimento: «Il 31 marzo scade la convenzione Comune-Terme dei Papi sulla concessione dell’acqua e dovremo procedere ad un accordo che fissi nuove modalità e flussi di erogazione, ma lo faremo tenendo presente che «la quantità di acqua che potremo garantirvi non potrà eccedere quella concessa dalla Regione». Il messaggio di Michelini & Co. ai Sensi non sembra lasciare dubbi interpretativi: un eventuale rinnovo del contratto passerà solo in cambio di una riduzione dell’acqua. Oggi il ”carico” supera di poco i quaranta litri al secondo. Sarà un perito di Federterme a stabilire la quantità esatta ai fabbisogni, presenti e futuri, del comprensorio.
«Nulla contro i Sensi – puntualizza un membro di Giunta – ma noi abbiamo il dovere di fissare una diversa distribuzione dell’acqua che tenga conto delle richieste di investimento di soggetti che hanno manifestato interesse ad aprire nuovi impianti. Uno step fondamentale per dare gambe al progetto di ”Città termale”. Altrimenti….». Non è poi così difficile immaginare l’alternativa. Ma ora la domanda sorge spontanea: il gruppo Sensi aderirà all’invito (si fa per dire)? Probabile che dagli interessati arrivi un secco «no», forti della sentenza del Tar e in considerazione di quanto ha precisato recentemente a Viterbo Post il patron, Fausto Sensi: «Non potremmo accettare un taglio delle risorse idriche, magari a favore delle ex Terme Inps in quanto l’operazione penalizzerebbe noi e non permetterebbe all’impianto che fu dell’ente previdenziale di decollare». La famiglia, in compenso, si dice pronta a fare un passo indietro e a offrire al Comune l’opportunità di alternare la gestione dello stabilimento con quella di altri imprenditori disposti a operare nel settore, ma a una precisa condizione, che le venga restituito l’importo dei mutui contratti e delle spese fino a oggi sostenute. Come dire, chi ha intenzioni serie e soldi, si faccia vanti.
In attesa di riscontri, è assai verosimile che le guerra sia destinata a continuare a colpi di carta bollata con il risultato di congelare i piani dei 25 soggetti che hanno presentato altrettante «manifestazioni di interesse» sull’area termale viterbese. Nei giorni scorsi l’assessore al ramo, Tonino Delli Iaconi, ha espresso la volontà di lanciare il bando per i nuovi insediamenti entro il mese di giugno. Magari centrerà l’obiettivo (e glielo auguriamo di cuore), ma è legittimo sollevare qualche perplessità sui tempi, proprio alla luce del ricorso Comune-Regione al Consiglio di Stato. Felici tutti, la città per prima, di poter essere smentiti. In tempi brevi, se possibile. Anche se, in questo caso, ritardi e lungaggini non dovranno essere addebitati nè a palazzo dei Priori nè alla Pisana nè ai Sensi: la giustizia in Italia non è mai stata un fulmine di guerra.

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Che bella guerra dei bottoni…

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