Questa mattina, a 82 anni dalla nascita, l’assessorato allo Sviluppo delle periferie del comune di Roma celebra la figura del “primo cittadino più amato delle Capitale” con la proiezione del documentario di Andrea Rusich “Il Sindaco Petroselli” (ore 11,00, sala Teatro Studio dell’Auditorium Parco della musica, viale Pietro de Coubertin, 30) .
L’opera racconta la vita di “Giggetto”, nato nel capoluogo, nel quartiere di Pianoscarano, il primo marzo 1932. Dopo aver frequentato le scuole primarie al seminario, inizia la sua attività politica al liceo classico “Buratti”. L’iscrizione al Partito comunista italiano è datata 1950, a diciotto anni, ed è tra dirigenti più attivi nelle lotte contadine per l’assegnazione delle terre incolte: durante l’occupazione della tenuta “Colonna” di Bomarzo (settembre-ottobre 1951) venne arrestato, trattenuto in carcere per quaranta giorni e quindi condannato a dieci mesi. Nel 1954 è responsabile stampa e propaganda della federazione del capoluogo, quindi dell’organizzazione; nel 1962 è eletto segretario federale. Dal 1960 al 1979 siede nei banchi del consiglio comunale; consigliere provinciale dal 1965 al 1970; nel 1966 è eletto nel Comitato centrale del suo partito; nel 1969 va a dirigere il comitato regionale.
Nel 1976 è capolista al Comune di Roma e, grazie a 130 mila consensi, supera in preferenze Giulio Andreotti. Nel 1979, viene varata la prima giunta di sinistra della Capitale con alla guida lo storico dell’arte Giulio Carlo Argan che, dimessosi il 27 settembre 1979, consegna la fascia tricolore a Giggetto, il sindaco più amato.
Il documentario offre una lunga carrellata di testimonianze: la moglie Aurelia, altri familiari, amici viterbesi, compagni di partito, avversari politici.
“Il politico che in soli due anni ha cambiato il volto di Roma – spiega Paolo Masini, assessore allo Sviluppo delle Prefierie, infrastrutture e alla manutenzione urbana dell’amministrazione comunale di Roma – l’uomo che ha saputo unire invece che dividere, il sindaco di tutti. Dalla riqualificazione delle periferie e delle borgate rese finalmente parte integrante della città al recupero del centro storico e dei Fori imperiali, passando per il rilancio dei servizi sociali, la costruzione di opere e infrastrutture pubbliche e un piano di edilizia sostenibile: Petroselli ha reso Roma protagonista di un’intensa stagione di cambiamento. Il documentario consegna il ritratto storico di “Gigi”, all’interno del quale poter rintracciare anche una velata riflessione sui significati e gli orizzonti che la politica ha assunto da quella vibrante stagione fino ai nostri giorni”.
Paragonare Petroselli agli attuali amministratori romani e viterbesi provoca in noi furore e rabbia.