29032024Headline:

Parcheggio chiuso per inefficienza

parcheggio pietrare (2)In un giro di compasso stretto come le cosce d’una vedova novantenne ci sta mezzo mondo. Innanzitutto il palazzone di vetro targato Ausl. E poi la Questura. La Polizia. Il catasto. L’ufficio immigrazione. Un supermercato grande così. Profumeria. Boutique degli animali. Parrucchiere. Telefonia. Bar (almeno tre). Distributori. Gommista. Pizzeria. Fotografo. E qualcuno ce lo siamo scordati di sicuro. Piuttosto, la ciliegina sulla torta è la stazione dei treni (la più importante della città). Un pastone di attività varie che quotidianamente raccoglie migliaia di persone. Tra lavoratori, residenti, occasionali, fissi e passeggeri. Il tutto a cinquanta metri dalle mura che aprono al centro storico.

Che uno se pensa ad una situazione di questo tipo (piuttosto, stiamo parlando di Porta Romana, tanto per localizzare il complesso), già s’immagina un parcheggio della madonna. Ma quando mai.

Le scelte del (disgraziato) avventore ricadono tra: spiazzo stile far west dietro la Ausl. Meta abituale di dipendenti statali nonché di pendolari. Ergo, alle 7 non si trova più un buco manco a pagarlo oro. Dall’altra parte della strada (quella che porta a Belcolle) ci sta l’alternativa paracula. Ma in realtà sarebbe privata. Ciò nonostante sempre gonfia. E ancora. Strisce bianche parallele alle rotaie. Libere ogni eclissi o morte di Papa. Piazza semi-scoscesa e sampietrinata sul fronte Cassia, ossia davanti l’Emmepiu’. Ennesimo terno al lotto. Anche perché non serve il disco orario. Quindi ci si può abbandonare la macchina pure a vita. Budelli e budelluzzi circostanti. Regno indiscusso della Municipale.

parcheggio pietrare (3)In tutto questo un centinaio di posti sono pronti, pitturati a dovere, ma il taglio del nastro tarda ad arrivare. D’altronde tra Regione e Comune per realizzare il parcheggio (quello su due livelli, delle Pietrare) si sono spesi solamente seicentomila euro. Così almeno recita il cartello, che chiude proprio l’accesso del piano di sotto, disteso a terra manco fosse d’estate sulla spiaggia di Montalto. E c’è scritto tutto. Contributi. Ribasso d’asta. Ditta appaltatrice. Impresa subappaltatrice. Finanziamento. Progettista. Responsabile. E poi un paio di date. Apertura lavori febbraio 2012. Chiusura luglio dello stesso anno. Venti mesi fa. Entrando ci sta anche quell’affaretto blu a colonnina per inserire monete e prelevare il ticket dal cruscotto. Si, sarà a pagamento (per quanti fossero interessati). Ma il dilemma rimane un altro. Perché non parte? Come mai è transennato? “Chiedetelo all’amministrazione – dice con le mani ai fianchi una commerciante – a questa e a quella passata. A noi ci hanno risposto che sono in difficoltà. Non riescono a mettersi d’accordo sulla tariffa oraria”.

Il problema sarebbe quindi legato esclusivamente ai soldi. Meglio cinquanta centesimi o un eurino tondo? E per chi ci bazzica spesso servirà un abbonamento? Uno sconto? A palazzo dei Priori stanno riflettendo. In particolare la Sora Lella (Saraconi), cui è demandato il gravosissimo compito di dare il via. E nel mentre che lor signori decidono le sorti del pianeta comunque buona caccia, buone multe, buone passeggiate infinite. Che fanno tanto bene alla circolazione. Del sangue, non delle auto.

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Cherchez il quattrinaio.

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