In tempi in cui molti evocano il saper fare come risorsa strategica per la ripartenza di un’economia che proprio sul made in Italy può costruire un grande futuro, la Cna prova a far uscire fuori dalle botteghe il meglio dell’artigianato e a incoraggiare la propensione all’innovazione. Lo fa anche, da otto anni, con la mostra concorso di artigianato artistico “Forme e colori della terra di Tuscia” al Museo della Ceramica.
“Con occhi nuovi. Le radici nella tradizione, lo sguardo rivolto al futuro: il fermento creativo dell’artigianato”, era il tema assegnato dagli organizzatori, che per le imprese artigiane prevede le sezioni “artigianato artistico” e “artigianato e design”. Scelta, quest’ultima, dettata dalla convinzione che dalla contaminazione con la tecnologia e il design nascono nuove prospettive per il fatto a mano.
“Quest’anno -ha osservato la segretaria Luigia Melaragni- c’è un sentimento nuovo, di maggiore fiducia nelle capacità dell’artigianato. Lo ha notato la stessa giuria, che ha rilevato un ulteriore miglioramento del livello qualitativo delle opere, sia degli artigiani che degli studenti: una straordinaria maestria unita alla freschezza di idee”. Segnali positivi, dunque. “A questi devono però corrispondere -è stata la giusta sollecitazione di Sergio Pollastrelli- investimenti in formazione da parte degli Enti competenti e interventi di promozione delle eccellenze artigiane, come quelli che l’Acri e Oma stanno studiando in vista dell’Expo 2015”.
Ed ecco i premi. Per l’”artistico”, il primo è stato assegnato a Cristiano Monzillo, di Viterbo (per la canoa lunga cinque metri, realizzata in diverse essenze di legno ed equipaggiata con due seggiolini in paglia di Vienna, due gavoni e un giogo centrale); per “artigianato e design”, a Daniele Paludi Arredamenti, di Civita Castellana (per una lampada dalle linee essenziali, con illuminazione a led, che sfrutta la plasticità del forex).
Nella prima sezione, al secondo posto si è classificato Angelo Pieracci, fabbro di Vetralla (per una originale seduta-scultura in ferro), e al terzo Bell’Ornato Studio d’Arte di Maria Grazia Gradassai, artista del vetro di Civita Castellana (per una lampada da tavolo in vetro trasparente tridimensionale, con lavorazione in vetro fusione artigianale),
Per il design, invece, secondo premio a Roberto Todini, scultore di Tarquinia (per una lampada che nasce da un blocco di macco locale scolpito e scavato a mano), seguito da Ferro Vivo di Patrizia e Marco Rocchetti e Simona Rossi, di Viterbo (per un grande albero che sintetizza l’incontro tra la tecnologia e la natura in una equilibrata fusione di forme).
Di particolare interesse le opere degli studenti. Sul gradino più alto del podio sono saliti, per un lavoro di design realizzato in gruppo, Rachele Fochetti, Joshue Kevin Pincay Chavez e Fabio Nunzi, della sezione di Vignanello del Liceo Artistico Statale Ulderico Midossi, che ha avuto anche il secondo posto con l’alunno Jaco Deny, mentre a meritare il bronzo è stata Virginia Bertoccini, del Liceo Artistico Statale Francesco Orioli di Viterbo.
Menzione speciale della Fondazione Carivit per Gianmaria Tasciotti, dell’Istituto Quasar Design University, che ha presentato il progetto di un appendiabiti eseguito dall’artigiano viterbese Andrea Filodelfi.
La mostra a palazzo Brugiotti (in via Cavour 67) resterà aperta fino a domenica 4 maggio, tutti i giorni, nei feriali dalle 15 alle 19, nei festivi e prefestivi dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19.