Vicenda Ater: i veleni (com’era prevedibile) continuano. Così, se Ugo Gigli ha lanciato i suoi missili contro tutto e tutti, ma soprattutto contro Francesco Storace, ecco pronta la risposta – tutt’altro che morbida – del consigliere regionale, vice presidente della Pisana e capogruppo de La Destra. “Un dirigente di un ente regionale – è l’inizio della contumelia – deve rendere conto del suo operato e non querelare chi è chiamato a vigilare sul suo operato. Analogamente appare incredibile che il soggetto in questione pretenda persino di impartire lezioni alla magistratura che indaga su di lui. La Regione non può più tacere o far finta di niente”.
Francesco Storace presenterà lunedì mattina un’interpellanza al presidente della Regione, Nicola Zingaretti, e all’assessore delegato alle politiche abitative, Fabio Refrigeri, per sapere se sono a conoscenza che “il direttore dell’Ater di Viterbo ha annunciato addirittura di aver promosso – così scrive Storace nell’interpellanza – un’azione di querela nei confronti del sottoscritto finalizzata evidentemente a tentare di impedire (vanamente) il doveroso esercizio del sindacato ispettivo da parte di un consigliere regionale, anziché limitarsi a rispondere dei fatti contestati in alcune, legittime interrogazioni”.
Nello stesso atto Storace chiede altresì di sapere se analoga querela sia stata annunciata anche nei confronti dell’assessore Refrigeri che in aula, nella seduta dello scorso 10 aprile, ha definito “molto puntuali” le interrogazioni in questione quanto agli argomenti esposti.
“Si chiede ancora di conoscere – continua Storace nell’interpellanza – se risponde a verità (e in caso positivo come si intenda intervenire) che il dottor Gigli avrebbe scritto agli interpellati Zingaretti e Refrigeri una incredibile lettera in data 8 aprile ultimo scorso e che in tale missiva, nel dare notizia di aver ricevuto un avviso di garanzia a dicembre 2013, lo definisca anomalo, lamentandosi – a questo punto chiedendoci se abbia davvero redatto egli stesso la lettera – di una perquisizione personale e presso gli uffici dell’Ater senza avermi sentito, come se i compiti d’istituto della magistratura debbano prevedere il consenso di un indagato”.
Nell’interpellanza, inoltre, si domanda se la direzione regionale competente abbia provveduto ad acquisire gli atti legati al rispetto delle norme in tema di pubblicizzazione e trasparenza e quelli legati al regime di incompatibilità e di inconferibilità degli incarichi, così come appreso dall’assessore nella stessa seduta.
Storace chiede infine, di conoscere gli esiti, ad oggi ancora sconosciuti, delle presunte irregolarità contabili nel bilancio 2012 riscontrate dai revisori dei conti dell’azienda; del titolo di studio conseguito dal direttore Gigli; dello stipendio, indennità di posizione e premi di produzione dello stesso direttore generale che, se reali, arriverebbero a motivare la richiesta del premier Renzi di evitare emolumenti complessivi superiori a quelli del presidente della Repubblica italiana; se ad altre già segnalate anomalie contenute nell’interrogazione a prima firma del consigliere Gramazio e sottoscritta da numerosi altri consiglieri, sia stata presentata ulteriore querela.
Storace conclude chiedendo di sapere cosa ha deciso di fare per l’Ater di Viterbo alla luce di queste ulteriori e sconcertanti notizie che, se fondate, “imporrebbero l’adozione di drastici e indifferibili provvedimenti di rimozione del locale e pare inamovibile direttore generale Ugo Gigli”.