27072024Headline:

Sui precari della sanità intesa bipartisan

Giammaria Santucci

Giammaria Santucci

Il Comune di Viterbo è vicino ai precari della Ausl. E ha dato mandato al sindaco di attuare tutte le iniziative per favorire la stabilizzazione di quei lavoratori della sanità (anche privata) che vivono da anni nel limbo, ostaggi di contratti che scadono come yougurt, incertezze tante e certezze zero carbonella. Toccherà a Michelini allora fare tutto il possibile affinché questa categoria possa sperare in una stabilizzazione più o meno imminente. Tutto il possibile: vale a dire poco, perché un sindaco ha margini di movimento limitati su questioni di competenza almeno regionale. Certo, Michelini potrà attuare quella moral suasion che potrebbe anche sortire qualche effetto nelle sedi deputate: l’assemblea dei sindaci (di cui è il presidente) e magari direttamente nei confronti del commissario straordinario della Ausl di Viterbo, Luigi Macchitella. Ma sui risultati pratici, meglio non sperare troppo: non è per cinismo, ma per sano realismo.

Che palazzo dei Priori abbia comunque prodotto un ordine del giorno, per giunta bipartisan, per giunta approvato all’unanimità, resta un aspetto positivo. La pensata è da ascrivere a Gianmaria Santucci, consigliere di FondAzione, che ha partorito un primo odg e ne ha chiesto l’immediata discussione. Santucci era partito dalla vicenda – raccontata in tutte le sue assurde sfaccettature proprio su queste colonne – dei diciassette dirigenti medici e veterinari prima assunti a tempo indeterminato, poi sospesi per un anno e infine licenziati lo scorso marzo, non senza polemiche. Partendo da qui, ecco che il discorso è stato esteso anche agli infermieri (quelli che dovrebbero essere stabilizzati per lavorare a Mammagialla, ma il concorso è sospeso e al carcere si continua ad utilizzare personale già sotto contratto ma pagato con gli straordinari) e agli ultimi risvolti di stretta attualità. “Già, perché è proprio di queste ore la notizia dell’intenzione della proprietà della struttura privata Villa Buon Respiro, di procedere con la chiusura delle prestazioni e il licenziamento del personale qualora non riceva i pagamenti previsti dalla Regione entro l’inizio di maggio”, ha aggiornato Santucci. Che ha incassato subito l’appoggio di Giulio Marini (Forza Italia) e quello imprevisto e per certi versi sorprendente dei renziani del Pd. Sì, tra l’ex democristiano e il capogruppo democratico Serra e la sua fedele allieva Minchella, pare proprio che sia scoppiato un feeling. Sulla sanità, e anche prima sulla scuola musicale, con Gianmaria che ha voluto ringraziare pubblicamente Serra utilizzando parole al miele: “Serra sta dimostrando di voler cambiare un certo modo di amministrare, e lo si vede anche dalle piccole cose”, aveva detto Santucci.

E prima Minchella e poi lo stesso capogruppo hanno ricambiato la cortesia sostenendo la questione precari. Martina ha evidenziato le criticità del sistema sanitario viterbese: “Il caso dei 17 dirigenti è un esempio, ma il discorso si può allargare a tutto il precariato – ha detto la giovane sammartinese – Col paradosso che il personale precario spesso è costretto a partecipare ai concorsi delle regioni limitrofe, spesso vincendoli. Così noi ci ritroviamo privati di risorse professionali importanti e costretti a reclutarne delle altre”. E Serra, stimato cardiologo in quel di Belcolle, ha raccontato scene di vita quotidiana all’interno del suo reparto: “Ho dei colleghi che fino all’ultimo secondo non sanno se avranno il contratto a tempo determinato rinnovato o meno. Spesso il 31 dicembre o il 31 luglio bisogna aspettare col fiato sospeso le comunicazioni della Regione. E attenzione, la metà del personale del reparto è precario, una condizione avvilente per dei professionisti. Poi, ritengo assurdo dover assumere personale da altre province quando ce n’è tanto e qualificato, da noi: sono convinto che per certi mestieri delicati sia necessario adottare anche un criterio di residenza, per evitare stanchezza e demotivazione sul posto del lavoro”.

Il sindaco Michelini ha chiesto di modificare l’ordine del giorno e di trovare una formula condivisa, mentre Mario Quintarelli, altro pd proveniente dal mondo della sanità, si è procurato quel protocollo d’intesa della giunta Polverini (2008) che aveva fissato dei criteri di stabilizzazione prima osservati dalla Ausl di Viterbo e poi disattesi dopo la caduta della Polverini stessa e i problemi e i ritardi di altre aziende sanitarie sparse nel Lazio: “Forse l’azienda di Viterbo sta pagando proprio la sua solerzia nell’aderire alle direttive regionali”, ha fatto notare Quintarelli.

Bastano una ventina di minuti a Santucci, Serra, Quintarelli, Frittelli, Sberna e De Dominicis per preparare il nuovo documento, più completo della prima versione. Il voto è all’unanimità, nel vero senso della parola perché sono presenti tutti i consiglieri. Chissà se alla cittadella della salute ne terranno conto (sperare è lecito).

Poi il rompete le righe, perché è ora di pranzo e il consigliere Simoni (Oltre le mura) aveva omaggiato i colleghi di robusti mazzetti d’asparagi. Freschi freschi e precari pure loro: dureranno poco, con ‘ste forchette.

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