05052024Headline:

Servono Camere di commercio più forti

La Camera di commercio

La Camera di commercio

Il nuovo Governo ha impresso una forte accelerazione sulla strada delle riforme di cui il Paese ha estremo bisogno. Riforme che anche le Camere di Commercio hanno richiesto da tempo e che dunque sostengono continuando a operare per lo sviluppo delle imprese, dei territori e del Paese.

Le Camere di Commercio, grazie al Registro delle Imprese, sono uno strumento indispensabile per assicurare la trasparenza del mercato e la conoscenza immediata di tutte le attività economiche sul territorio. Sono un presidio di legalità irrinunciabile a supporto delle Forze dell’Ordine e della Magistratura. Sono le uniche istituzioni, svincolate dalla politica, interamente dedicate a promuovere e sostenere le imprese nell’interesse delle economie locali e dei territori. Ma per fare ciò alle imprese servono Camere di Commercio più forti, più efficienti, meglio organizzate.

Una proposta organica di riforma del sistema delle Camere di Commercio è già all’attenzione del Governo. Per evitare inutili dispersioni di energia e improduttive sovrapposizioni di ruoli, prevede: che le competenze del sistema camerale si indirizzino su alcune funzioni fondamentali (regolazione del mercato e semplificazione amministrativa; informazione economica; supporto Pmi per l’accesso al credito; servizi per promuovere l’internazionalizzazione; promozione e assistenza delle nuove imprese; servizi per l’alternanza scuola-lavoro e l’orientamento); una razionalizzazione del numero delle Camere di Commercio attraverso una ridefinizione delle circoscrizioni in base alle caratteristiche geo-economiche dei territori; una redistribuzione delle competenze delle Camere di Commercio tra i diversi livelli di governo territoriale; una sensibile riduzione del numero delle aziende speciali e una razionalizzazione delle partecipazioni societarie delle Camere di Commercio; l’introduzione di costi standard per la qualità dei servizi da erogare alle imprese dei diversi territori e dei relativi costi; la definizione del diritto annuale sulla base dei costi standard e alle priorità strategiche fissati con Governo e associazioni, nel rispetto del principio di autofinanziamento dell’Ente camerale; una governance rinnovata con una forte riduzione dei componenti delle giunte e dei consigli camerali.

Le Camere di Commercio vogliono “fare di più e meglio, con minori costi”. Per questo il nostro processo di ottimizzazione delle risorse intende produrre una spending review mirata ma tangibile. Che le renda più solide e pronte anche a gestire – se si rendesse necessario – nuove funzioni delegate di interesse per le imprese, derivanti dalla riforma Delrio sulle Province e Città metropolitane.

Una vera modernizzazione dell’Italia non può che ripartire dal rafforzamento dei territori e delle loro eccellenze, perché è su di loro che il Paese si è retto in questi anni di crisi. Senza il supporto diffuso delle Camere di Commercio, questa tenuta non ci sarebbe stata e il sistema delle imprese avrebbe pagato un prezzo ancora più alto alla crisi. Ecco perché l’Italia di domani non può prescindere da una riforma delle Camere di Commercio, le istituzioni dei territori, che sappia rilanciarle più forti e più efficienti nel futuro.

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