Sarà un po’ come quella volta che tutti i residenti del quartiere in sovrimpressione aprivano e chiudevano le finestre mostrando orgogliosi il detersivo. Ok, si sta parlando di una pubblicità trash, tremenda, nonché triste. Ma certe dinamiche non si discutono, e se ancora se ne parla significa che il messaggio è passato. Ha funzionato.
Si girerà stasera, appuntamento a piazza del Plebiscito, uno spot locale atto a far conoscere le bellezze del capoluogo. E l’invito è aperto, per quanti fossero interessati. Tutti protagonisti. L’idea nasce da quelle teste goje di Viterbo Civica. Gli amici del rastrello e dei monumenti abbandonati. Coloro i quali operano (senza contributi e senza sosta) al fine di rispolverare il capitale storico all’ombra della Palanzana. “Gli uomini devono presentarsi rigorosamente in abito scuro – dicono i Matteucci boys – le donne accompagnate dalla loro naturale eleganza. A seguire apericena presso il Sub Rosa”. Perfetto. Ma, in sostanza, cosa succederà tecnicamente? “Saranno fatti dei scatti significativi da fotografi di alto spessore – proseguono – e probabilmente non mancheranno operatori Rai. Che in queste ore stanno confermando la presenza, al fine di documentare un evento che ci auguriamo esca fuori dai confini nazionali”.
La follia collettiva porta il nome di “Belli per lei”. Belli noi, i viterbesi (si fa quel che si può). Lei, naturalmente, e’ riferito alla città stessa. “Prenderemo il nostro miglior completo, la cravatta giusta – aggiunge il romantico appello – le signore faranno lo stesso. Renderemo onore al posto in cui viviamo. Viterbo oggi sembra dimenticata, vilipesa, violentata dal tempo e dal degrado, dall’ignoranza e dall’incuria di tutti. E certo non lo merita. Assolutamente, non merita tanta indifferenza. E’ un posto raccolto, un presepio di storia. Intendiamo rendergli omaggio, fargli sentire che l’interesse è vivo, che siamo pronti a dedicargli il nostro tempo, il nostro aspetto migliore”.
Si consigliano pertanto anche un’acconciatura decente e una barba fresca di taglio. “Crediamo fermamente che l’eleganza e la civiltà non si misurano con auto giganti o con telefoni all’ultima moda – chiusura – Apparire non significa essere. L’eleganza e la civiltà sono dapprima nei gesti, nella cura delle cose che si possiedono, che si tramandano, nell’interesse che si dimostra affinchè una storia possa esser tramandata, perpetrata nel tempo, nell’orgoglio che si ha nel mostrare tanta meraviglia e bellezza. E’ vero, Viterbo soffre della sua vecchiaia e di quella di chi la vuol lasciare nell’ignavia, nell’oblio di una crisi profonda. Noi non vogliamo esser fra questi. Dedichiamo e dedicheremo il nostro tempo e i nostri gesti a queste mura”.
L’appuntamento e per le otto di sera. E se dovesse sembrare una réclame dell’assicurazione “ics” o d’una agenzia immobiliare, ne sarà comunque valsa la pena.