08052024Headline:

In punta di penne, aspettando Santa Rosa

La Macchina prende forma dentro il traliccio

La Macchina prende forma dentro il traliccio

L’hanno montata. Sta sempre lì, Fiore del Cielo, nello slargo appena dentro Porta Romana, al fianco della chiesa di San Sisto. C’è voluta una giornata sana – quella di ieri – ma gli operai, sotto la regia dei costruttori Fiorillo e Cesarini, hanno piazzato la Macchina al posto giusto. Con la statua della santa, custodita per tutto l’anno nella cappella palatina di palazzo dei Priori, lassù, classica ciliegina sulla torta, anzi sul tortiglione. E adesso che è tutto a posto, che il campanile è dentro il suo bozzolo, non resta che accelerare il conto alla rovescia, fino alla sera del 3 settembre, quando la Macchina prenderà vita e, trasportata dallo sforzo e dalla passione dei facchini, farà il suo dovere. Domanda: come impiegare il tempo, di qui all’ora X? Intanto, con gli appuntamenti profani, e già domani ce n’è uno: dalle 20.30, alla base della Macchina, torna l’abituale rito delle penne all’arrabbiata, cucinate in loco e distribuite a chi ci vorrà essere. La pasta è offerta dagli stessi costruttori, il vino ce lo mette il vicino Red Rose cafè, mentre i dolci vengono dalla pasticceria Garibaldi, qualche decina di metri più giù, lungo il tragitto. Da martedì prossimo, poi, ci si sposta a piazza San Lorenzo, per le cene dei facchini, che dureranno fino a venerdì 29. A ridosso delle minimacchine – quest’anno ci sarà anche la novità di Santa Barbara – e del corteo storico, vero antipasto del Trasporto. Già, il Trasporto.

Nuccio Chiossi

Nuccio Chiossi

C’è da scommettere che quest’anno la vigilia sarà accompagna da un nuovo argomento, vale a dire il passaggio da via Marconi. E dunque, alle consuete frasi di circostanza (“Il punto più bello è la partenza”, “Ma come diavolo fa a passare da via Roma”, “C’è più gente dell’anno scorso), si aggiungeranno tutta una sfilza di valutazioni barra supposizioni sul prolungamento del percorso. Un primo assaggio di quel che sarà lo fornisce il professor Nuccio Chiossi, che da anni ha raccolto la vecchia tradizione di prendere il tempo – cronometro alla mano – del Trasporto. “Sarà dura ma il cuore dei facchini e la benedizione di Santa Rosa faranno la differenza e sicuramente tutto andrà nel migliore dei modi – dice Chiossi – La tratta piazza del Teatro – Monumento ai Facchini andata e ritorno e girata rappresenta circa un 30% di strada in più da coprire. In soldoni 1600 metri invece di 1200. 400 metri in più da coprire con uno sforzo da parte dei facchini che va oltre questo dato perché aumentando la distanza da percorrere diminuiscono in proporzione le capacità di resistenza. Se ci mettiamo anche il fattore emotivo e lo stress che si accumula penso che arriveremo ad un incremento di “sforzo” che si avvicina al 40% in più rispetto allo standard degli altri trasporti”. Ma attenzione, perché anche la scienza certe volte deve cedere il passo ad elementi meno matematici ma più “eterei”, diciamo così: “Questo è quello che ci dicono i numeri che però non hanno cuore – precisa Chiossi –  Infatti sappiamo che i facchini, il presidente Mecarini ed il capofacchino Rossi formano una squadra che supera tutte le avversità anche con la forza del cuore e la fede per Santa Rosa e sono sicuro che il Trasporto 2014, con deviazione in Via Marconi, sarà ricordato negli annali dei trasporti come uno dei più riusciti. Per quanto riguarda i tempi di percorrenza, considerando la media della sosta di tutte le tratte (escludendo Piazza del Comune e Piazza del Teatro che sono le più lunghe), il Trasporto 2014 dovrebbe durare 38 minuti in più. Questo sulla carta, io credo si arriverà a 45/50 minuti in più. Comunque se la partenza sarà regolare alle 21,00 come da programma il trasporto si concluderà entro la mezzanotte”. Giusto in tempo per festeggiare, e sarà festa grande, c’è da giurarci.

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