19052024Headline:

A Viterbo a decidere sul giuoco del calcio non è l’arbitro, ma l’amministrazione comunale

Redazione

Viterbo,7.5.24

Viterbo delle meraviglie.

Tutto a Viterbo acade e può accadere per “merito” della attuale amministrazione comunale a targa Chiara Frontini. Il buono e cattivo tempo è segnato dagli umori della Sindaco (anche di suo marito, però !) non da criteri di sana amministrazione di un ente locale quale appunto un comune capoluogo con oltre 70mila abitanti.

Nel dilettantismo amministrativo ormai “consolidato” nei primi due anni di consigliatura, spicca la “questione” Stadio Rocchi, cioè quel tempietto del calcio che a Viterbo è presente da quasi un secolo.

I nostri lettori che ci hanno seguito, ben sanno che se nella stagione sportiva del calcio 23/24, nessuna partita di calcio, almeno quelle dei gironi dilettanti, si sia giocata nello Stadio di Via della Palazzina, la colpa è solo ed esclusivamente della Giunta comunale che si è dimostrata incapace risolvere per tempo i passaggi necessari perchè qualche società calcistica locale avesse disponibilità dell’impianto.

Nel frattempo, la US Viterbese 1908 scacciata da Viterbo ha trovato ricetto fuori provincia per giocare i turni casalinghi fino al “getto della spugna” a metà campionato, la FAUL CIMINI di Vignanello, che nel frattempo aveva cambiato denominazione in FC VITERBO portandosi dietro la tifoseria della ex Viterbese, non ha avuto l’ok per giocare al Rocchi come richiesto dal suo main sponsor Camilli ed ha completato il campionato nel campo di Vignanello con discreto onore, ma senza passare di categoria dalla Eccellenza alla Serie D, che probabilmente poteva essere a portata qualora la sede di giuoco era quella nella Città di Viterbo.

E’ qui il danno che la Giunta Frontini ha generato al calcio viterbese.

Non solo aver tolto la possibilità ai cittadini tifosi viterbesi di assistere alle gare casalinghe della squadra di calcio “di casa”, ma sopratutto negarle la possibilità di crescita per difetto di investimenti cosi come promessi da patron Camilli che aveva posto condizione la totale concessione dello stadio Rocchi ed i suoi annessi.

Il baloccarsi ancora, traccheggiare, il non decidere sul futuro dell’uso dell’impianto, rappresenta per l’attuale amministrazione comunale un danno non solo economico per mancanza di introiti derivanti dalla concessione, ma un vulnus sportivo per aver negato ad una società sportiva di evolversi e crescere.

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