Da quello che si è capito il consigliere Francesco Moltoni (esponente della lista civica “Oltre le mura”) detto Chicco, in data 19 ottobre 2014 aveva riconsegnato la delega alla Protezione civile al sindaco Leonardo Michelini.
Da quello che si è capito le dimissioni, “irrevocabili”, sono state annunciate in una lettera dove il predetto ha spiegato le ragioni del suo gesto.
Da quello che si è capito tali ragioni sono state secretate, sia dal mittente che dal destinatario, onde per cui sono state formulate tre ipotesi: 1) il consigliere Chicco, eletto in una lista di centro sinistra, vuol tornare nel suo alveo naturale, ovvero il centro destra, visto e considerate che negli anni della sua gioventù è stato seduto negli scarnni di alleanza nazionale, quindi di Forza Italia, quindi del Popolo della libertà; 2) il consigliere Chicco sente assai la mancanza di Goffredo Taborri che giusto un mesetto fa ha traslocato da “Oltre le mura” al “Nuovo Centrodestra”; 3) il consigliere Chicco si è stufato di detenere una delega senza portafoglio e aspira a una poltrona nella stanza dei bottoni (con relativa indennità, pari a 2.705,20 euro).
Da quello che si è capito, mentre l’ottanta per cento dei cittadini del capoluogo si poneva le predette domande senza arrivare a una risposta certa, ecco che il 21 ottobre 2014 si è appreso che il consigliere Chicco ha ritirato le dimissioni dopo un faccia a faccia col sindaco Michelini.
Da quello che si è capito il faccia a faccia è stato più che fruttuoso, tale che il primo cittadino è riuscito a eliminare tutte le criticità sollevate da Moltoni in ordine al migliore svolgimento della sua importante delega.
Da quello che si è capito, grazie a una dichiarazione che il sindaco ha rilasciato, “ci sarà un approfondimento sugli indirizzi che il Comune intende dare nei confronti della Protezione civile; l’obiettivo è arrivare a un indirizzo chiaro su casa fare. Moltoni finora ha lavorato bene e a lui che ne ha la delega il compito di portare avanti gli obiettivi per conto del Comune”.
E ora, alla fine della tiritera, una domanda sorge spontanea: non è che bisogna augurarsi l’esondazione dell’Urcionio, anch’esso in larga parte tombato come i fiumicciatoli di Genova, affinché il consigliere Moltoni possa dimostrare sul campo dell’emergenza: 1) di essere l’uomo giusto al posto giusto; 2) di essere l’uomo sbagliato nel posto sbagliato; 3) di essere l’uomo sbagliato nel posto giusto? di essere l’uomo giusto nel posto sbagliato?