14102024Headline:

Meroi lancia Salvini: “E’ lui il leader”

"Via chi ha cambiato casacca e basta con i partitini: così il centrodestra può ripartire"

Marcello Meroi, presidente della Provincia ed ex An

Marcello Meroi, presidente della Provincia ed ex An

Presidente Meroi, se non ci fosse stata l’inaugurazione di Schenardi, sarebbe andato all’incontro di Forza Italia?

“Assolutamente no”.

E perché?

“Perché non mi ritrovo in certi riferimenti ideologici e politici”.

Eppure sul palco c’erano quattro ex An, anzi ex Msi…

“Non mi meraviglio. Chi proviene da una certa area, continua a muoversi su determinati binari: presenza sul territorio, contatto con la base. Ma il problema non è questo”.

E qual è?

“Procedere in ordine totalmente sparso e con partiti che pesano poco più di prefissi telefonici dove porta?”

Lo dica lei.

“Non c’è bisogno di dirlo: basta guardarsi intorno. Il centrodestra non c’è più. Si pensi a ricostruirlo”.

Appunto…

“Ma se si riparte da scelte politiche sbagliate e dal mantenimento delle posizioni di potere e soprattutto se non si fa un esame severo e duro, allora è tutto inutile. Chi non fa autocritica, non può fare politica”.

A chi sta pensando?

“Penso ai quattro amici al bar del Nuovo centrodestra e ad Alfano di cui non ho nessuna stima politica. Penso a Fratelli d’Italia, rispettabilissimi ma fanno opera di testimonianza. Penso agli ex An che ora sono in Forza Italia: ma dove sono finiti gli ideali della destra?”.

Già, dove sono finiti?

“I temi comuni della destra, da cui provengo e a cui mi sento culturalmente vicino, erano e sono sociali: sicurezza, tasse, lavoro. Invece di parlare di questo, si pensa al Nazzareno, alla riforma costituzionale, alla legge elettorale: questi sono strumenti,  ma non toccano il cuore della gente”.

Salvini lo ha capito…

“Salvini, a mio avviso, è un leader spendibile. Certo, dice parolacce durante i comizi, ma ha i voti. Se oggi si votasse, chi potrebbe schierare il centrodestra?”.

E’ una sorta di endorsement…

“Bisogna essere concreti e realisti. Oggi Salvini viene accreditato di consensi che Fini non ha mai avuto neppure nei momenti di massimo splendore. Partiamo da questo dato di fatto”.

Dunque Salvini candidato premier.

“Non credo alle primarie che sono una bufala perché le  considero fortemente influenzate dalle strutture di partito, ma se si facessero nel centrodestra, il candidato della Lega vincerebbe a mani basse contro Berlusconi o la Meloni o chiunque altro. E dunque avrebbe il diritto di guidare una coalizione che si candida a governare l’Italia”.

Salvini però ha problemi a mettere ordine anche nella Lega…

Matteo Salvini possibile leader del centrodestra

Matteo Salvini, possibile leader del centrodestra

“E’ vero. Tosi è un ottimo sindaco, ma le deformazioni personalistiche non servono”.

Alla disperata ricerca di un leader, insomma?

“Oggi non ne vedo altri se non Salvini del quale condivido il 90% di quanto afferma”.

Per esempio?

“Fermo restando che la solidarietà è un valore fondamentale in una società multirazziale, ma vogliamo dire la verità e cioè che oggi non si può dare tutto a tutti?  E che bisogna cominciare dagli italiani? Salvini queste cose le dice, ma gli altri? E vogliamo fare un discorso serio sull’euro e sull’Europa? Ecco, questi sono i temi da cui ripartire”.

L’altra sera, l’ipotesi Salvini è stata stroncata.

“Perché ne hanno paura. Facessero proposte alternative. Se ne hanno”.

Pensa onestamente che un centrodestra guidato dalla Lega potrebbe vincere?

“Forse no, ma sarebbe una base da cui ripartire. Almeno proveremmo a far gol o canestro. Adesso invece siamo bravissimi a fare autoreti… Se le cose restano così, Renzi vince per i prossimi trent’anni. E a me non sta bene”.

Una base su cui iniziare a costruire?

“Via i partitini dello zerovirgola e via a calci chi ha cambiato casacca: queste persone devono andare a casa. Per sempre”.

Un po’ troppo estremista…

“Ma che cos’altro deve accadere ancora, a livello nazionale e anche viterbese, per capire che in queste anni sono state commesse idiozie clamorose? Che hanno portato al disfacimento del centrodestra e alla perdita, tanto per non andare lontano, di Palazzo dei Priori? In una città che, ne sono assolutamente convinto, era e resta di area moderata…”.

Tra un mese, termina la sua esperienza amministrativa in Provincia: che cosa farà da grande?

“Mi dedicherò alle mie passioni: professionali, familiari e sportive”.

Sente di aver chiuso con la politica?

“Mi considero un ex militante e un osservatore. Pronto a dare una mano ad un progetto serio, credibile, capace di riunire il centrodestra, ma non a rimetterci la faccia e l’entusiasmo”.

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