09052024Headline:

Fatta la legge, trovata… la Fondazione

Dialoghi nostrani, registrati in famiglia, su fatti e misfatti del capoluogo e dintorni

avventure disegno“Antò, Antò! Cori, viè a vede’. Er giardino è pieno d’ucelletti! Passeretti, merli, e c’è puro quarche rondine. Guarda come so’ carini!”. Con la tazza del caffè e latte in mano, Barbara stava strabuzzando gli occhi guardando fuori dalla finestra, felice per quello spettacolo tutto primaverile.

“Sì, Ba’. So’ carini, ma me se stanno a magnà tutto er seme novo che ho messo pe’ rifà er pratino. Che li possino…”. Replicò subito Antonio, molto meno poetico e assai più prosaico sugli effetti di quel fenomeno naturale.

“Antò, è primavera! La natura s’è risvejata. E puro l’ucelletti c’hanno diritto de gode ‘n pochetto doppo l’inverno. Che te frega! Er seme lo poi sempre rimette…”.

“Sì, e quelli poi se lo rimagneno. Comunque Ba’, c’hai raggione. E’ primavera e s’è riaperta la caccia…”.

“La caccia? Ma che stai a dì? Guarda che la caccia s’apre a settembre. E poi, se fosse pe’ me, l’abbolirei der tutto…”. Barbara interrogò il marito con aria stupita per quella affermazione che riteneva del tutto fuori luogo.

“Ma io – replicò subito Antonio – mica parlavo de la caccia a l’ucelletti, quella che se fa co’ la doppietta…”

“Ah no? E allora de quale?”.

“Io parlavo de n’antra caccia, che cor tempo è diventata morto più succulenta: io me riferivo a la caccia ar cinque per mille. Già so’ cominciate le rotture de cojoni!”.

“Beh, Antò. Me sembri ‘r solito disfattista. Er cinque per mille me sembra ‘na cosa bbona. Serve a finanzià le onlus, le associazioni che fanno der bene, er volontariato. ‘Nsomma, tutte quelle cose indove lo Stato nun c’ariva e allora ce pensa ‘r cittadino co’ ‘na piccola donazione…”.

“…e le fondazzioni!” fu la conclusione istantanea di Antonio.

“Le fondazzioni?” ribattè subito Barbara.

“Sì, le fondazzioni. Quelle che, da quanno è stato abbolito er finanziamento pubblico a li partiti, tanti politici hanno messo ‘n piedi pe’ potesse continuà a finanzià senza dové rende conto a nisciuno. E senza fa’ sapé a nisciuno chi jè dà li sordi”.

“Ah, mo’ ho capito. Te stai a riferì a l’urtimo casino che è successo co’ D’Alema e co’ la sua fondazzione Italiani Europei. Però, da quello ch’ha detto la televisione, D’Alema nun c’entra gnente. L’hanno solo sputtanato. Nun è manco indagato…”.

“Sì, è vero. D’Alema nun ha fatto gnente. Ma c’ha la fondazzione. Come ce l’hanno tanti artri. Ce l’ha Matteo Renzi: mo’ se chiama ‘Open’, ma nacque ner 2012 come Fondazzione ‘Big Bang’ e tenne a battesimo la Leopolda; Enrico Letta fondò ‘VeDrò’ ner 2006; Gaetano Quagliariello c’ha ‘Magna Charta’; Claudio Scajola, dopo la casa a sua insaputa, cercò de ripartì co’ la fondazzione ’Cristoforo Colombo per le libertà’. E poi, si te ricordi, c’era quella der senatore Sergio De Gregorio. Se chiamava ‘Italiani nel mondo’ e, pe’ sua stessa ammissione, fu lo strumento pe fa’ li finanziamenti illeciti e pe’ comprà quarche senatore ai tempi der governo Prodi…”.

“Sì, sì. Mo’ me ricordo. Puro quello fu ‘n ber casino…” annuì Barbara.

“Ecco. Però tutti se so’ guardati bene de fa quarche cosa. Domenica scorsa Raffaele Cantone, er magistrato che sta a cercà de lottà contro la coruzzione, è annato da Lucia Annunziata. E lo sai c’ha detto?”.

“No, Antò. Nu’ lo so. Io la domenica me guardo Barbara D’Urso. Me piace tanto…”

“Sì, tu guardi le cazzate de la televisione monnezza e nun vedi le cose serie…”.

“Beh, a me me piace. E poi ognuno c’ha li su’ gusti. Però mo’ m’hai ‘ncuriosito. C’ha detto Cantone?”.

 “Ha detto – replicò Antonio con voce solenne – che tocca mette mano a ‘na legge che obblighi le fondazzioni ad avecce li bilanci trasparenti, che renda pubblici li finanziamenti a le fondazioni, a li partiti, a le associazioni, pe’ evità ogni sorta de strumentalizzazione. Ha detto che è inutile avè abbolito er finanziamento pubblico a li partiti se poi nun vengono chiariti li finanziamenti a le associazioni private”.

“E’ giusto” sentenziò subito Barbara. “E allora perché nun fanno n’antra legge?”.

“E lo chiedi a me? Io te posso solo dì che né ‘n Parlamento, né a palazzo Chigi, c’è traccia de ‘n’iniziativa der genere”.

“Perché nun fa’ gnente fa comodo a tutti”.

“Brava. E ‘ntanto è cominciata la caccia. Guarda: proprio stammattina m’è arivata un’email de la Fondazzione ‘Gualtiero Sarti’, quella de Viterbo, presieduta da Ermanno Barbieri”.

“E che dice?”.

“Te la leggo. Dice: ‘Carissimi, la Fondazione Gualtiero Sarti, che io presiedo, anche quest’anno ha ottenuto  l’autorizzazione per la sottoscrizione del 5xmille, dalla dichiarazione dei redditi e dal 730. La Fondazione ha lo scopo di diffondere le idee della sinistra e ti chiede di sottoscriverla al momento della dichiarazione’. Lo vedi?”.

“Antò, l’italiano è così. Fatta la legge, trovato l’inganno. E tu mo’ che fai?”.

“Io ‘r mi’ cinque per mille lo do, come tutti l’anni, a Gino Strada. Anche perché quarcuno dice che ‘r vino de D’Alema nun è manco tanto bbono…”.

“Sì, Antò. C’hai raggione. Noi ‘r vino lo compramo a Montefiascone. Adè mejo”.

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