05112024Headline:

Viterbese, i tifosi strigliano il Comune

Il blitz a Palazzo dei priori per chiedere maggior sostegno al progetto di Camilli

Il sindaco ascolta le istanze dei tifosi

Il sindaco ascolta le istanze dei tifosi

Prima cosa: non è stata un’irruzione. E’ stato un incontro civile, chiesto con modi educati dai tifosi della Viterbese e concesso dal sindaco e dal consigliere delegato allo Sport Sergio Insogna. Questo per smentire – almeno in questa occasione – il luogo comune, alimentato dalla cronaca, degli ultras cattivi e prepotenti. Secondo: i sostenitori gialloblu si sono presentati ieri a Palazzo dei priori perché sono preoccupati per la cosa per cui vivono. La Viterbese, appunto. Sono preoccupati che il Comandante Piero Camilli se ne vada. Come ha detto più volte, l’ultima appena due settimane fa, a botta calda dopo la sconfitta casalinga contro l’Ostiamare. Una possibilità concreta, e motivata soprattutto dalla “scarsa attenzione” (eufemismo) dell’amministrazione comunale nei confronti del club di via della Palazzina.

Ecco allora che ieri una ventina di tifosi – tutti i gruppi rappresentati, dal vivace Qds allo stagionato Antichi valori – si è presentata in Comune poco prima del consiglio. Chiesto il permesso, sono saliti in sala Aurora e ricevuti prima dal consigliere Insogna e poi da Michelini. I portavoce hanno esposto le loro preoccupazioni. Lo stadio che cade (letteralmente) a pezzi, intanto, nonostante sia stato (ri)costruito appena otto anni fa. La necessità urgente di mettere a posto l’impianto di illuminazione visto che quest’anno, quando è stato acceso nelle scure domeniche d’inverno, è saltato dopo pochi minuti. Quei ritocchi agli ingressi (tornelli), che potrebbero diventare vitali qualora la squadra fosse ripescata in Lega Pro, come tutti si augurano. E ancora, l’esigenza – più volte sottolineata dallo stesso Camilli – di avere un campo per gli allenamenti, visto che la soluzione Scuola allievi marescialli non può essere definitiva: si parla di costruire un impianto ad hoc dalle parti del Rinaldone.

E a parte le rivendicazioni concrete, i timori dei tifosi sono più profondi: “Abbiamo trovato una grande proprietà dei Camilli, dopo tanti anni di delusioni, e fare di tutto per non perderla, come è successo in passato. Viterbo è una piazza che potrebbe fare grandi cose, scalare le categorie. Come il Sassuolo o altre. Camilli ha già speso sei milioni di euro (cifra un po’ esagerata, ndr) in due stagioni, ce l’ha messa tutta, e il Comune che fa? Non lo aiuta? Non lo incentiva? Se tutti lavoriamo nella stessa direzione, società, tifosi e amministrazione, possiamo davvero pensare in grande”.

Il sindaco Michelini accanto a Piero Camilli

Il sindaco Michelini accanto a Piero Camilli

Il sindaco, come al solito, non si è scomposto dal suo aplomb. “Ho stretto la mano a Camilli, che conosco da trent’anni, e questo per me vale più di ogni altra cosa. Il Comune crede nella Viterbese ed è al suo fianco. Ho parlato spesso anche coi collaboratori più stretti della società e sono a disposizione. Mi dite che i soldi anticipati dal Comandante per le spese di manutenzione dello stadio non sono state ancora restituite? Sarà per colpa di qualche intoppo burocratico… Ma ripeto: non ci siamo mai tirati indietro di fronte ai nostri doveri”.

Punti di vista. I tifosi hanno fatto sentire la loro voce, perché difenderebbero il loro amore con ogni mezzo. L’amministrazione ha dato le solite risposte vaghe. Camilli è il personaggio vulcanico che tutti conoscono. E l’impressione è che al Comandante – al netto di certi suoi consiglieri casinisti – basterebbe sentire più vicina l’amministrazione, coi fatti concreti e anche a livello morale. Perché i gialloblu, risultati alla mano, sono una delle pochissime realtà di successo che esprime la città.

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