24042024Headline:

Roma – Viterbo, la rivolta dei sindaci

I sindaci di Riano, Morlupo, Castelnuovo di Porto e Sacrofano contro le scelte dell'Atac

Fabio Stefoni, sindaco di Castelnuovo di Porto

Fabio Stefoni, sindaco di Castelnuovo di Porto

La rivolta dei sindaci. Tutti, indistintamente, di qualunque parte politica e di qualsiasi estrazione. Uniti per dire alla scellerata ipotesi di chiusura della Roma – Civita Castellana – Viterbo nelle zone al di fuori dei confini della capitale, dove invece la linea ferroviaria resterebbe come metropolitana di superficie. Ipotesi lanciata dall’amministratore delegato di Atac, Danilo Broggi, con una lettera inviata alla Regione Lazio. Che, d’altra parte, non ha ancora fatto sentire la sua voce: né attraverso i suoi massimi esponenti (il presidente Zingaretti, in primis, e l’assessore competente Civita), né attraverso i rappresentanti viterbesi alla Pisana. Un silenzio assordante che non può non far sorgere qualche legittimo sospetto…

Alle autorevoli voci del presidente della Provincia di Viterbo Mauro Mazzola, del sindaco del capoluogo Leonardo Michelini e di altri primi cittadini della Tuscia (capeggiati dal civitonico Gianluca Angelelli), si aggiungono quelle dei comuni della provincia di Roma, fortemente penalizzati anch’essi dalla proposta che vorrebbe la sostituzione nel tratto extraurbano del trasporto su ferro con quello su gomma.

Marinella Ricceri, sindaco di Riano

Marinella Ricceri, sindaco di Riano

“Prendere in esame la proposta avanzata dall’Atac – sostiene Marinella Ricceri, sindaco di Riano, 10155 residenti – significherebbe non tener conto delle esigenze dei tantissimi pendolari del nostro territorio che quotidianamente usufruiscono del servizio di trasporto pubblico per raggiungere Roma. Come ho già ribadito in passato, ritengo che sarebbe utile e necessario, invece, potenziare il trasporto su ferro che dovrebbe rappresentare un servizio imprescindibile anche considerando l’inadeguatezza del trasporto su gomma esistente sia in termini di fruibilità che in termini di sicurezza. Dopo l’approvazione dei progetti per il raddoppio della tratta ferroviaria Montebello-Pian Paradiso, oggi parliamo addirittura di chiuderla? Questa è una follia”.” Per questo – conclude Ricceri – chiedo alla Ragione Lazio di iniziare un percorso aperto di dialogo e confronto con le amministrazioni locali sul tema per individuare fattivamente e concretamente soluzioni che migliorino il servizio di trasporto pubblico di tutti i residenti di questo territorio”.
“Al di là dei desiderata dell’amministratore Broggi, per quanto riguarda la linea ferroviaria Roma-Viterbo – aggiunge Fabio Stefoni, sindaco di Castelnuovo di Porto, 8581 abitanti – è irrealistico, oltre che assurdo e dannoso, pensare di sostituire anche temporaneamente il servizio ferroviario con i bus. Significherebbe, di fatto, bloccare un’intera area e costringere migliaia di persone, ad esempio, a fare i tripli salti mortali per recarsi al lavoro. Che ci sia da intervenire, per migliorare e riqualificare la tratta, obsoleta, vecchia e stantia, è fuori discussione ma deve essere altrettanto chiaro che questa operazione va fatta contestualmente alla garanzia dell’attuale servizio. Perché altrimenti per i cittadini dell’area a nord di Roma e per tutti i Comuni che insistono sulla linea ferroviaria in oggetto, oltre al danno, ci sarebbe anche la beffa, dal momento che purtroppo in Italia tutto ciò che è temporaneo diventa eterno”.
“E’ inaccettabile la proposta dell’ad di Atac Broggi in merito alla ferrovia Roma – Viterbo – sottolinea Tommaso Luzzi, sindaco di Sacrofano, 7719 residenti) -. A quanto sembra il progetto sarebbe quello di chiudere temporaneamente la parte extraurbana per permettere i lavori di adattamento, e allo stesso tempo sostituire il servizio ferroviario (della zona extraurbana) con i bus. Questa è una vera e propria follia, che andrebbe a penalizzare ulteriormente alcuni comuni dell’hinterland, tra questi anche Sacrofano. E’ imbarazzante poi accettare proposte da parte di chi dimostra di non conoscere le istanze dei territori”. E ancora: “Broggi, forse a causa dei numerosi incarichi che ricopre in altre aziende, risulta essere lontano dalle esigenze dei cittadini. Sarebbe il caso effettuasse un passo indietro e si dimettesse, perché l’Atac non può essere gestita in modo così approssimativo e superficiale. Già i pendolari, purtroppo, convivono con disagi e criticità e molte volte arrivare a destinazione rappresenta per loro un vero e proprio miracolo. E invece di lavorare per migliorare il servizio offerto, si mettono sul tavolo iniziative impercorribili, come questa. Infatti, qualcuno dovrebbe spiegare al ‘genio’ Broggi che, se venisse concretizzato il suo progetto, si andrebbero a intasare ulteriormente le arterie che collegano la provincia a Roma. E questo sarebbe un aggravio, non uno snellimento della viabilità della Flaminia”.
Tommaso_Luzzi_sindaco di Sacrofano

Tommaso_Luzzi_sindaco di Sacrofano

“Lo ripetiamo da tempo – continua Luzzi -. I comuni già vivono un momento di pesante crisi, anche in virtù dei profondi tagli operati dal governo, quindi servirebbero dei programmi in grado di contribuire al miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Perdipiù le cose vanno sempre peggio anche a causa di qualche dirigente che, con la sua spocchia e arroganza, invece di restare con i piedi ben saldati a terra e ragionare a iniziative concrete e realizzabili, compie voli pindarici con idee fantasiose e fuori dal mondo. E queste inefficienze vengono pagate, purtroppo, sempre ed esclusivamente dai cittadini. E’ ora di dire basta. Ognuno si deve assumere le responsabilità delle proprie scelte. Chi lavora per un’amministrazione pubblica, come nel caso specifico Atac, deve avere più rispetto per i cittadini, ossia coloro che usufruiscono dei servizi offerti e che pagano anche i loro lauti stipendi”.

Chiude Marco Commissari, sindaco di Morlupo (8751 abitanti): “Le affermazioni di Broggi sono allucinanti. Sono anni che stiamo chiedendo il raddoppio della linea: con il progetto di apertura dell’aeroporto a Viterbo, intorno al 2008, si parlava di raddoppiare fino a Viterbo. Poi dopo caduto quel progetto, nel periodo della Giunta Polverini, il progetto era stato limitato fino a Morlupo. La ferrovia efficiente almeno fino a Morlupo può diventare il punto centrale su cui basare l’intero sistema di trasporto pubblico locale del comprensorio, che ha visto aumentare notevolmente la popolazione in questi anni, ma non c’è stato un adeguamento del sistema trasporti, né di tipo ferroviario, né su gomma. I bus sono costretti a percorrere la Flaminia, che è diventata ormai perennemente intasata. Per fare trenta chilometri a volte ci vogliono circa due ore.I treni che viaggiano la mattina sono pieni di studenti e pendolari, sostituirli con bus significa dover predisporre 3 o 4 bus per ogni treno soppresso. Una ipotesi impensabile”.

Marco Commissari, sindaco di Morlupo

Marco Commissari, sindaco di Morlupo

“Sto preparando una lettera che invierò in Regione – conclude Commissari – perché voglio coinvolgere sia Zingaretti che l’assessore ai trasporti Civita. Nel loro ruolo non possono non tutelare gli interessi dei cittadini pendolari che usufruiscono di un servizio che, a tutt’oggi è della Regione. Spero che Zingaretti e Civita si schierino al fianco mio e degli altri sindaci del territorio contro questo assurdo progetto”.

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