01052024Headline:

“I cartelli? Non sono una priorità”

A dicembre si era detto di correggere i totem informativi: parla l'assessore Alvaro Ricci

L'assessore ai lavori pubblici Alvaro Ricci

L’assessore ai lavori pubblici Alvaro Ricci

La scenetta riporta un po’ a Totò e Peppino, chiediamo perciò preventivamente scusa. Però è utile descriverla, poiché serve a comprendere la filosofia dell’intervistato ed il suo nuovo, alternativo, propositivo, punto di vista. Dunque: “Sono da poco andato a Bruxelles – racconta l’assessore Alvaro Ricci – stavo insieme a Tofani. E ci siamo resi conto che pure loro hanno fatto come noi”. Oh, e se lo hanno fatto a Bruxelles, perché non dovremmo farlo qui a Viterbo?
Bene. Sfumando sui profili di Ricci e Tofani, facendoli sparire con calma all’orizzonte, cosa rimane di questa considerazione? Che tutto sommato i cartelli viterbesi, quelli scritti in inglese maccheronico, non sono poi così sbagliati. “Un conto sono le indicazioni – prosegue Ricci – un altro è la toponomastica. Me lo sono dovuto far spiegare pure io, ma poi ho capito. Tolti una manciata di casi, nei quali gli errori ci stanno, gli altri o sono corretti o sono discutibili. Di libera interpretazione. Perciò, di cosa stiamo parlando?”.
In realtà staremmo parlando dei cartelli che sono finiti sulle principali testate nazionali, su Radio Deejay, su tutti i siti locali, e sul Facebook di mezzo mondo. “Square of Jesus”, per citarne uno. Ma anche “The Palace of Cats”, per rimarcare. Quei totem che sono stati piantati, insultati, e poi si era detto (tramite comunicato stampa) che “sarebbero stati tolti e corretti”. Era dicembre. Siamo quasi a maggio. Tutto qua. “Non credo sia una priorità – aggiunge l’assessore – insomma, ci stanno 100mila euro in quel capitolato. Ritengo più opportuno investire questa cifra in altre cose. Cinque cartelli su una sessantina sono pochi, verranno corretti, ma tempo al tempo e mettiamo in cima alla lista le cose utili”.

Squadre of Dante, uno dei...

Squadre of Dante, uno dei…

Giusto, giustissimo. È solo che così si era detto, e noi che un poco siamo curiosi, abbiamo ribadito. “Si guarda il pelo nell’uovo – ancora lui – e non cose più serie. Penso all’infomobilità, agli ascensori, due cose che rivoluzioneranno a breve la città. Penso alle telecamere bruciate. Dei vandali distruggono 30mila euro di valore e mi indigno solo io”.
Proviamo quindi a vederla diversamente la cosa, ed essere propositivi anche noi. “Sotto casa mia – chiude Ricci – ce ne sta uno di totem. Spesso ci sono turisti che lo leggono. Molte volte utilizzano il Qr code. Della serie, utili sono utili. Miglioriamoli, ok. Ma sottolineiamo però il passo in avanti”. Sottolineato. Anche se a noi “the Memorial” al posto di “Sacrario” continua a farci sorridere.

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