Amletico dilemma: cultura o economia? Si parla di libri e quindi la categoria è la prima. Già, ma si parla anche di un’impresa editoriale, molto particolare, molto innovativa pur affidandosi al più tradizionale dei mezzi di comunicazione tra persone: la lettera, anzi la cartolina postale. E dunque la categoria potrebbe essere anche la seconda… Alla fine, la disquisizione lascia il tempo che trova. Conta invece la proposta che appartiene all’insieme delle cose fatte bene e perciò meritevoli di menzione e di successo.
L’idea è molto semplice e nasce da una banale costatazione: per secoli e fino a 10-15 anni fa, per comunicare si utilizzava soprattutto la lettera. Oggi superata da e mail, sms e whatsapp. Marco Federici Solari e Lorenzo Flabbi con la letteratura hanno a che fare da sempre, sono traduttori, si interessano di progetti editoriali: insomma lo scrittura è per loro non solo passione, ma anche lavoro. A cavallo dei quarant’anni si buttano in questa avventura, fondano la casa editrice Le Orme e lanciano il progetto I Pacchetti. Che, in pratica, sono libri molto snelli, costano poco (5 euro) e hanno la caratteristica che si possono spedire come una normale cartolina perché la sovracopertina è una vera e propria busta con tanto di spazio per il destinatario, per l’affrancatura (1 euro e 20 centesimi) e per scrivere anche qualcosa. Insomma con 6,20 complessivi si può mandare ad un amico un regalo di tipo culturale e certamente alternativo.
Sistemata la faccenda del contenitore delle dimensioni e del peso giusti per poter essere spedito con posta ordinaria, bisogna va decidere cosa metterci dentro. Anche qui la risposta è abbastanza semplice: grandi autori. Ma avrebbe avuto senso riproporre i classici della letteratura? No, non solo non avrebbe avuto senso ma soprattutto non ci sarebbe stato lo spazio sufficiente. “Allora – spiega Lorenzo Flabbi – abbiamo pensato ad un epistolario attraverso il sillogismo ‘le lettere in una lettera’. Ma anche qui bisognava trovare una chiave di novità: una selezione che ‘rovinasse’ l’immagine di un grande autore. Insomma una vera propria volontà iconoclasta”. E uno subito pensa: ma come si permettono questi due qui? E invece si permettono perché il lavoro che viene fuori è decisamente interessante. “Prendiamo Leopardi – interviene Marco Federici Solari -. La sua immagine è quella di un uomo triste, il pessimismo è la sua caratteristica, la gobba, i tanti problemi… Beh, di Leopardi abbiamo scelto le lettere in cui parla di felicità. E ne viene fuori un personaggio completamente diverso da quello che abbiamo imparato a conoscere sin dai tempi del liceo”.
I Pacchetti sono arrivati a quota 23 e non c’è alcuna intenzione di fermarsi. “Sono editori intelligenti”, sottolinea Paolo Pelliccia, commissario del Consorzio Biblioteca, che ospita i due giovani protagonisti di questa impresa cultural-economica nell’ambito della rassegna Gli Speciali. Curiose le tematiche utilizzate nella scelta delle lettere dei vari autori: Gramsci parla di amore per lo studio, Nietzsche di amore, Campana è il poeta guastafeste, Kafka della famiglia (e di altre mostruosità), Verdi è il genio compreso che chiede agli amici una buona cena e un pianoforte accordato; Artusi del ricettario nato per posta, Baudelaire sempre sull’orlo del tracollo finanziario. E quelle di Napoleone sono lettere di un genio d’ambizione, mentre Marie Curie è il genio forte curioso. Il decimo pacchetto è quiello di Edgar Alla Poe, del quale vengono pubblicati 4 racconti a tema postale cominciando da “La lettera rubata”; e il 20 è dedicato ad Apollinaire e alle sue (“vietate ai minori di 18 anni”) missive appassionatissime alla donna che gli aveva fatto perdere la testa. E poi ci sono 4 monumenti mondiali: Tour Eiffel, Colosseo, Statua della Libertà e Muro di Berlino, tutti accomunati da un unico sottotitolo “Due o tre cose che so di lui”.
A proposito, i Pacchetti arrivano regolarmente a destinazione con quel semplice francobollo da 1 e 20: in Italia e all’estero. Provare per credere.