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Spesa per il gioco in calo, ma aumentano i giovani giocatori: iniziative nel viterbese

Gli ultimi tre anni hanno cambiato profondamente le abitudini degli italiani, una frase così ricorrente da sembrare ormai una banalità, un nuovo luogo comune.

Ma si tratta della realtà dei fatti, con la quale dobbiamo fare i conti nonostante l’annullamento di tutte le restrizioni, finanche le più rigide, avendo ormai il solo obbligo di mascherina all’ingresso di ospedali e strutture sanitarie.

Grossi cambiamenti che si sono riflessi anche nelle abitudini quotidiane e nelle spese, rimodulate di famiglia in famiglia.

Secondo quanto riporta uno studio pubblicato da Gaming Report, negli ultimi anni c’è stato un calo nella spesa destinata al gioco. Uno studio di particolare interesse per la nostra zona, visto che proprio gli abitanti del Centro Italia sono coloro che giocano di più, alzando la media fino ai 40 euro mensili, spesi preferibilmente in grandi centri oltre i 50.000 abitanti piuttosto che in piccoli paesini.

A margine dei numeri regionali, quello che emerge è un notevole scivolamento in basso rispetto al livello pre-pandemico, che ben delinea quale sia lo schema seguito – forse senza neanche troppa scelta – da milioni di italiani.

In cima alla classifica delle spese più alte troviamo infatti ristoranti e cura per la persona, le due categorie in cui sono stati investiti più soldi.

E se per il gioco pubblico si osserva una diminuzione di spesa, è anche vero che è aumentata l’affluenza della popolazione più giovane, soprattutto nella fascia 18-24.

Questo dato è coerente con altri due trend.

Il primo è la propensione a spendere meno denaro, anche per via di una disponibilità economica inferiore rispetto a utenti più adulti, della fascia suddetta, come emerso da vari studi specifici effettuati nel settore nel corso degli anni.

Il secondo è la maggiore incidenza del gioco online, che continua a crescere. Il gioco a distanza è oramai fruibile da strumenti di comune accesso a chiunque, primi su tutti i dispositivi mobili, ma è sempre vero che si tratta di device più facilmente maneggiati dalla fascia dei giovanissimi.

E anche dal Libro Blu ADM 2021 emerge un altro dato interessante a livello territoriale. La nostra regione è infatti ai primi posti della classifica per numero di nuovi conti di gioco aperti nel corso dell’anno, rappresentando il 10,51% del totale nazionale.

Cambiamenti importanti verso i quali occorre sempre avere un occhio di riguardo, soprattutto quando riguardano i giovanissimi, categoria che vive un’età più a rischio in termini di dipendenze e influenzabilità.

Possiamo però dire che non manca l’attenzione in proposito nel nostro territorio, che si attiva mediante diverse iniziative e progetti in collaborazione con la Regione Lazio, come il recentissimo “Emergenza Futuro – Cosa sta succedendo ai giovani?”, mirati a instaurare un dialogo e a diffondere informazioni particolarmente utili nella gestione degli aspetti più delicati della vita, incluso il gioco d’azzardo, il consumo di alcol e droghe e il disagio giovanile.

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