27072024Headline:

A Viterbo città, ma non solo, la sicurezza dei cittadini un optional

Non solo le metropoli succubi della criminalità.

di Andrea Stefano Marini Balestra

Viterbo,31.3.23

Ultime parole famose quelle del nuovo Questore Fausto Vinci allorchè ebbe affermare che Viterbo è una “città sicura”, ma, evidentemente, questo funzionario non ha poi letto le cronache cittadine per affermare il contrario.

Purtroppo, la città di Viterbo, sonnacchiosa in tutto, lo era anche per la criminalità sia quella “importante” che “spicciola”. ma adesso, senza che le condizioni della Città siano migliorate (anzi, il contrario) lo sviluppo di episodi criminali è in crescita esponenziale.

Diranno i sociologhi il perchè e il per come di questa situazione di disagio, ma sta di fatto che una volta a Viterbo si potevano lasciare le chiavi sul portone di casa nonchè aperte le portiere delle auto (anche se vietato dal codice della strada), adesso non bastano nemmeno più le telecamere di sorveglianza, lucchetti, catene, spranghe sulle vetrine dei negozi.

Nei media cittadini è statogiorni riferito di uno scippo in pieno giorno ad una signora in p.zza delle Erbe, di un ripetuto danneggiamento di una struttura ricettiva in San Pellegrino ancora nemmeno aperta, per non parlare dei microfurti nelle auto un sosta, spesso soggette ad atti vandalici (rottura specchietti, rottura dei finestrini ed imbrattamenti vari.

La città, che una volta dopo le h. 20 cadeva in stato di “sonno” in quanto dopo lo struscio al Corso ognuno si ritirava in casa e le vie restavano deserte sino al mattino, oggi, invece, proprio nelle ore notturne, è popolata da una varietà di soggetti, per lo più minorenni, che si dedicano sistematicamente a praticare atti antisociali di vandalismo spiccio (rovesciamento secchi spazzatura, danneggiamento cartellonistica varie) con urla e schiamazzi che peraltro sono condotte riconducibili e punibili dal codice penale.

Nel fine settimana, ancora peggio. Proprio nelle giornate e nelle notti in cui in città sono presenti turisti in cerca di un rilassante fine settimana, le performances di questi teppisti danno un segno negativo della ospitalità e certamente un biglietto da visita negativo per la auspicata candidatura di Viterbo Citta della cultura.

Come rimediare ? Ormai i buoi sono usciti dalla stalla ed ogni provvedimento repressivo messo in atto dalle forze dell’ordine (Polizia, Carabinieri, no Polizia locale che di notte non c’è) viene ritenuto da taluno come aggressione alla libertà di espressione del cittadino.

Indubbiamente, ai primi segnali, doveva scattare la prevenzione ed il controllo.

Purtroppo il vuoto dell’educazione in ambito scolastico e lo scollamento dell’educazione in famiglia, ha reso possibile la formazione di gang dedite al teppismo puro e semplice ed anche il lassismo dei controlli di polizia con il contemporaneo buonismo della magistratura ha potuto sviluppare l’esistenza di piccoli criminali dediti al furto, allo scippo.

La Città ne è piena di coloro che non esitano compiere uno scippo ed una truffa, ma nessuno interviene se non a parole. I Comitati cittadini di “sorveglianza” peraltro accettati dal Comune a riprova provata del fallimento della prevenzione da parte di chi ne è istituzionalmente obbligato, non possono fare che un “servizio” che solo può essere di manifestare la situazione sui giornali ed in riunioni, ma non altro.

La sindaco Frontini ha promesso intervenire e pertanto a più riprese partecipa a riunioni di cittadini, ma……parole, parole,parole.

La programmata installazione di telecamere di sorveglianza in vari punti della città non sembra sia la soluzione. I Ladri scippano al volo, magari anche travisati da mascherina anticovid, i teppisti, per l’attività a macchia di leopardo che praticano, impossibili da scovare ancorchè una telecamera li immortali, però non ne possa consentire l’identificazione tempestiva per un eventuale arresto in flagranza.

La telecamera di sorveglianza serve solo ex post, e solo quando anche sia possibile dalle sue immagini trovare gli autori di un misfatto, non prima.

E’ la prevenzione che serve, ma questa “costa”, quindi poco gradita alle amministrazioni pubbliche. Ma solo costoro sanno. come si fa una prevenzione che è un’attività particolare solo può praticabile da chi ne sia specialista, certo,non alle ronde di cittadini disarmati.

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