Il rapido avanzamento tecnologico, guidato dall’automazione e dall’intelligenza artificiale (IA), sta cambiando il mondo del lavoro in maniera netta, aprendo scenari molto interessanti ma, al tempo stesso, controversi. Secondo una recente ricerca condotta dalla Rome Business School (RBS), entro il 2025, l’automazione coinvolgerà 85 milioni di posti di lavoro in 15 settori e 26 economie, una rivoluzione che se da un lato promette efficienza e innovazione, dall’altro solleva interrogativi sulla stabilità occupazionale e sulle competenze richieste.
Nuove opportunità e posti di lavoro
Una delle novità più interessanti che riguarda il mondo del lavoro nell’era del digitale è senza dubbio la creazione di nuove opportunità lavorative, in netta controtendenza con quanto ritengono molti pessimisti riguardo alla perdita di numerosi posti di lavoro.
In passato, già l’economista Joseph Schumpeter aveva teorizzato il concetto di “distruzione creatrice dei mercati”, sottolineando come l’innovazione, pur distruggendo posti di lavoro esistenti, aprisse la strada a nuove opportunità, ed è proprio su questo sentiero che bisogna guardare al futuro del mondo del lavoro. Il paradigma schumpeteriano, infatti, ha già dimostrato la sua validità nei secoli, con ogni rivoluzione industriale che ha portato a una ridefinizione dei ruoli professionali, ed è del tutto verosimile che ciò si ripeterà con l’introduzione delle tecnologie più attuali.
Contrariamente alle previsioni apocalittiche, infatti, una ricerca RBS proietta un aumento di 97 milioni di nuovi posti di lavoro nelle economie dell’assistenza, nell’ambito dell’IA e nella creazione di contenuti, con l’emersione di figure professionali legate all’innovazione, alla sostenibilità e al multiculturalismo. D’altronde, qualcosa si è già mosso in questi anni, con la crescita del mercato del lavoro proprio nei comparti ad alta specializzazione tecnologica: sul web, per esempio, le società che si occupano di servizi digitali di vario genere fanno sempre più ricorso a personale qualificato che possa gestire le diverse attività. Uno dei simboli di questa rivoluzione sono i casino digitali, tra le realtà più attive proprio in tema di innovazione: molti esperti nello sviluppo di software e app, ma anche professionisti del digital marketing e della creazione di contenuti, orbitano infatti proprio attorno a questo mondo, operando nella creazione e nella gestione delle piattaforme che consentono non solo di accedere ai tipici svaghi delle sale, ma anche di approfondire le diverse strategie per giocare al poker e agli altri passatempi in maniera consapevole.
La sfida delle competenze
Se il digitale apre le porte a nuove interessanti opportunità, va anche sottolineato il tema delle competenze, oggi non ancora all’altezza delle previsioni che riguardano il mercato del lavoro. Se, infatti, le competenze digitali, in particolare la sicurezza informatica, l’automazione, l’intelligenza artificiale e il cloud, dominano già la scena lavorativa del 2023 in Italia, al tempo stesso da più parti si evidenzia la necessità di investire sulla formazione per creare figure sempre più specializzate e capaci.
La ricerca RBS sopra citata identifica in particolare 5 principali abilità per rimanere competitivi: creatività, pensiero critico e analitico, problem-solving e competenze legate allo sviluppo e all’utilizzo della tecnologia, pilastri su cui dovrà poggiare l’intero sviluppo del mercato lavorativo.
Come prepararsi alla transizione digitale
Il passaggio alle nuove tecnologie, come si può intuire, è decisivo per le imprese che devono muoversi su un terreno difficile come quello dell’attuale situazione economica, ma al tempo stesso rappresenta un’occasione unica per rilanciarsi e migliorare la propria efficienza. Per vincere questa importante sfida, è però necessario un approccio multistakeholder, che coinvolga politica, imprese, e istituzioni accademiche. La riqualificazione dei lavoratori colpiti dall’innovazione deve diventare una priorità, con un sistema pubblico solido e un impegno per non lasciare nessuno indietro, unici elementi in grado di favorire il raggiungimento degli obiettivi.
Se è vero che il progresso sta spingendo le aziende verso sfide significative, l’adozione intelligente delle nuove soluzioni tecnologiche può dunque portare a un saldo sociale positivo. La chiave del successo però risiede in politiche lungimiranti, formazione continua e un impegno collettivo per una transizione digitale equa e inclusiva. Solo un approccio collaborativo e globale può assicurare che il futuro del lavoro sia una storia di successo per tutti.