Il Natale ha portato una sgradita sorpresa alle famiglie di Pescia Romana che mandano i figli alle scuole superiori in Toscana: una serie di rincari ha colpito il ceto medio, le famiglie e il diritto allo studio.
Questa mattina gli studenti che si sono recati ad acquistare l’abbonamento mensile si sono trovati di fronte a un rincaro del 20% sul consueto prezzo. Un aumento importante che mal si sposa con i salari delle “famiglie medie” dei giovani studenti e che, certamente, cozza con il periodo di grave difficoltà in cui verte l’intero Paese. È nata una protesta spontanea che, dettata dall’esasperata disuguaglianza di spesa fra il trasporto degli studenti del Lazio e della Toscana, consiste nella decisione dei genitori di non far salire i propri ragazzi sugli autobus, determinando così l’assenza da scuola, come gesto di dissenso al rincaro immotivato.
Per uno studente che frequenta una scuola toscana il costo del viaggio è di 598,50 euro per Albinia, Orbetello e Santo Stefano e raggiunge gli 832,50 per Grosseto. Le cifre indicate si riferiscono ai soli mesi scolastici e prevedono solo due corse al giorno (andata e ritorno); inoltre, il Comune di Montato e la Regione Toscana danno un incentivo alla società incaricata per far arrivare l’autobus fino a Pescia Romana. Quindi non solo i genitori di questi ragazzi pagano di più – basti pensare che per arrivare alle scuole site a Tarquinia il costo del viaggio, per l’intero anno solare, non supera i 200 euro – ma non hanno neppure la facoltà di usufruire, a fronte della spesa notevole, delle normali corse di linea. Per non parlare poi degli orari che vincolano queste famiglie: partenza alle 6:40 della mattina e rientro alle 14:45. Un disservizio quest’ultimo di cui i genitori si lamentano ormai da anni al quale va ad aggiungersi un aumento che sembra essere una vera e propria beffa. Negli ultimi quattro anni, anziché andare in contro alle esigenze dei genitori degli studenti pendolari, i rincari sui prezzi degli abbonamenti sono raddoppiati costringendo così le famiglie a pilotare la scelta delle scuole da parte dei figli. Il diritto allo studio dei nostri giovani viene irrimediabilmente leso se non sono liberi di avvicinarsi a determinati istituti perché il costo del trasporto è proibitivo per la maggior parte di loro.
Se la situazione non dovesse cambiare molti studenti cambieranno scuola e le nuove classi saranno certamente private degli iscritti residenti a Pescia Romana e dintorni. Per questo motivo è urgente che si arrivi a una soluzione immediata che sia d’aiuto alle famiglie: una soluzione che contempli anche l’intervento della pubblica amministrazione del Comune di Montalto di Castro che tuteli il diritto allo studio dei giovani.