Allora, vediamo di ricapitolare. In attesa del successo alle politiche e alle regionali (più certo il secondo, legato a una serie di incognite il primo) del 24 e 25 febbraio prossimi, nel Pd viterbese si stanno scaldando i motori per quello che sarà l’appuntamento più importante per la Tuscia: il voto per palazzo dei Priori. Un voto che dovrebbe (se permettete, il condizionale è d’obbligo) essere preceduto dalla celebrazione delle ormai santificate primarie, divenute il Vangelo per Bersani e company, dopo il successo mediatico dell’autunno scorso.
Tre candidati sono già ai nastri di partenza (ammesso che riescano a raccogliere le 300 firme necessarie, che comunque non sono un ostacolo insormontabile): Francesco Serra, che si definisce renziano doc; Raffaella Valeri, prima donna a correre per la poltrona di sindaco viterbese; Massimiliano Capo, outsider dell’ultim’ora destinato comunque a modificare (non si sa se tanto, o poco) gli equilibri dello schieramento.
E il quarto? Quel Leonardo Michelini, presidente della Coldiretti (guai a chiamarlo Mastro Tentenna), che i rumors viterbesi indicano come il “candidato illuminato”, incoronato dai plenipotenziari del Pd (Beppe Fioroni in testa), finalmente ha deciso di uscire allo scoperto. E lo farà venerdì 22 febbraio (due giorni prima delle politiche, “perché non si dica che voglio scendere in campo a vittoria ottenuta”).
Quel giorno finalmente sapremo. Anche se una novità – e di non poco conto – si può già anticipare. Ovverosia che l’uomo non intende correre col Pd, ma avendo il Pd come alleato. Ovvero? L’idea di Michelini – proprio per evitare di essere ingabbiato nello schema dei partiti, che considera deleterio per la sua immagine – sarebbe quella di porsi a capo di un movimento, di una lista civica, di un raggruppamento proveniente dalla società civile, che raccolga persone di vari orientamenti politici (gossip, ma non troppo: visto ciò che è accaduto giovedì scorso a palazzo dei Priori, ormai sembra chiarissimo che Sandro Zucchi sarà il primo degli arruolati). Insomma, Michelini fuori dal Pd, ma col Pd e altri. Di centro, di sinistra, ma anche e soprattutto di destra.
Una formula magica per superare la tradizionale ritrosia dell’elettore viterbese al centrosinistra (del resto, il presidente di Coldiretti, ha notorie origini democristiane, essendo stato consigliere comunale per quel partito fino al 1995), ma anche – ci si consenta la malignità tutta andreottiana – per aggirare le forche caudine delle primarie che, mettendola così, non lo interesserebbero personalmente in quanto fuori dalla mischia del partito di Bersani.
Sarà così? Per ora, visto il riserbo che continua a regnare nell’entourage del candidato principe, queste sono solo ipotesi e illazioni. Suffragate però da qualche sua recente dichiarazione (al Messaggero ha detto che intende avere le mani libere), in cui ha messo subito le mani avanti contro la possibile invasività di quello che tutti danno come suo partito di riferimento. Per sciogliere questo nuovo mistero di Fatima bisognerà comunque attendere il 22 febbraio, quando Michelini renderà finalmente pubbliche le sue intenzioni. Cercando anche di chiarire se lui parteciperà alle primarie del Pd oppure no, facendo parte di un movimento alleato.
Un bel busillis da risolvere, visto che tra i Democrat viterbesi su questo passaggio i fucili sono spianati da un pezzo.
Non vorrei certo essere nei panni di Alvaro Ricci. Le primarie si devono fare, solo che il candidato sindaco individuato dai big del partito non pare proprio intenzionato. Chissà forse qualcuno gli aveva prospettato uno scenario diverso. Un Pd povero di idee, avaro di uomini e di donne disposti a mettersi in gioco, di una comunità facilmente orientabile nelle scelte. Ma così non è. E ora è difficile immaginare cosa dovrà inventarsi lo stato maggiore del partito per uscire da questo cul de sac! Aspettiamo fiduciosi di conoscere le prossime trovate geniali. Una cosa è certa le primarie non si toccano
Lo scenario è veramente desolante. Mesi e mesi di vuoto e meline varie non si risolvono con i conigli che escono al cilindro. Se non si semina non si raccoglie. Michelini dovrebbe saperlo.
ciao Giulia, tu ti candidi?
scioglierò la riserva il 28 febbraio alle 20.00 ….!
Che qualcuno all’interno del PD viterbese non vedesse di buon occhio le primarie era cosa nota…questo ha provocato dell uscite importanti dal partito cittadino da una parte e una battaglia forte per indirizzare il partito in questa direzione dall’altra…Nel mio piccolo ho cercato di dare il mio contributo ad ogni assemblea comunale e alla fine abbiamo avuto ragione…LE PRIMARIE SI FARANNO…c’è un organo che ha gia iniziato a lavorare c’è un programma di coalizione, ci sono delle regole, c’è tutto…LE PRIMARIE NON SI TOCCANO…ha ragione Giulia…chi pensa ti aggirarle con qualche escamotage ha fatto male i suoi conti…Il PD per quello che mi riguarda e mi batterò per questo non appoggerà nessuna lista civica ma sosterròà il vincitore delle Priamarie del centrosinistra. Questo è il mio pensiero e quello dell’Assemblea comunale del PD,
Fumata bianca…..:)