Lavoro, lavoro, lavoro. E’ stato questo il leit motiv del primo approccio da parte del neo sindaco Leonardo Michelini con la stampa locale. Un incontro ufficiale, ma anche informale, nel corso del quale il primo cittadino ha dato l’impressione di aver capito quale sia la vera emergenza cittadina e come fare per mettere mano ai primi provvedimenti. I primi giorni saranno senza dubbio dedicati alla conoscenza delle problematiche interne e della macchina amministrativa, ma – se le parole si tramuteranno in fatti – c’è da aspettarsi una bella rivoluzione in tempi relativamente brevi.
Lavoro, si diceva. Che il Comune potrebbe creare favorendo la creazione di cooperative, cui affidare alcuni servizi oggi dati in appalto. “Cooperative – ha detto il sindaco – composte soprattutto da giovani e da disoccupati. In questo modo da un lato si possono creare nuovi posti di lavoro e dall’altro potrebbero trarne beneficio anche le casse comunali, magari migliorando anche la qualità dei servizi”.
Ma l’attenzione di Michelini si è soffermata anche sulla salute, sull’ambiente e sulla cultura, considerati fattori strategici della sua amministrazione. “Va risolto in fretta – ha detto – il problema dell’arsenico, dapprima con l’istallazione dei dearsenificatori (incontrerò di nuovo il presidente Zingaretti), ma successivamente con lo sfruttamento di nuove falde acquifere a basso contenuto di arsenico. Su questo fronte stiamo già lavorando con l’università della Tuscia”.
Ma il neo sindaco, ancora sul problema arsenico, s’è spinto ancora più in là. “Incontrerò il presidente del consiglio Enrico Letta per proporgli la defiscalizzazione degli impianti che privati e soprattutto imprese hanno dovuto istallare a proprie spese”.
E poi ancora, la cultura, con la quale si può e si deve mangiare. Cominciando da Caffeina, che sta per cominciare, ma programmando anche altri eventi capaci di rendere il territorio protagonista.
Infine, la riorganizzazione della macchina comunale. “Vorrei creare dentro questo palazzo – ha concluso Michelini – uno spirito d’impresa che deve coinvolgere i dipendenti e anche i cittadini. L’orgoglio di far parte di una squadra vincente. Solo così si possono vincere le difficili sfide che ci aspettano”.
Lavoro sì, ma non per il voltagabbana abituale Filippo Rossi da Trieste.