27072024Headline:

Riscossione tributi, Michelini risolve tutto

Leonardo Michelini

Leonardo Michelini

Viterbo ha un sindaco che risolve i problemi? A giudicare dai primi giorni dell’era Michelini pare proprio di sì. E infatti, dopo aver incassato il via libera all’emendamento sugli sgravi fiscali per i dearsenificatori, il primo cittadino ha messo subito mano alla vicenda di Esattorie Spa: questa mattina aprirà un apposito sportello in Comune per la riscossione di tributi e sanzioni (i numeri da contattare sono: 348302, 348306, 348310, 348311 e 348312). Ma soprattutto martedì Michelini incontrerà l’amministratore delegato di Equitalia, Benedetto Mineo. Sul tavolo, la possibilità che la società dal 1° luglio (la convenzione con Esattorie, rescissa martedì, sarebbe in ogni caso scaduta a fine giugno) subentri nella gestione del servizio, facendosi anche carico dei 38 lavoratori, attualmente impiegati in via Friuli.

“Abbiamo eredito una situazione che è stata gestita male e con sciatteria. Siamo comunque riusciti – afferma l’assessore al Bilancio, Luisa Ciambella – a tamponare l’emergenza, chiedendo la collaborazione degli uffici comunali. Nel giro di pochi giorni, attiveremo anche un servizio di call center automatico per contattare tutti gli utenti titolari di rete fissa e informarli che Esattorie non ha più titoli per riscuotere per nostro conto”.

L’ex sindaco Giulio Marini, intanto, difende il proprio operato rivendicando di aver salvaguardato gli interessi dell’ente e il posto di lavoro dei 38 dipendenti di Esattorie. “Il problema lo conoscevamo eccome, come lo conoscevano tutti i consiglieri ai quali il 19 febbraio il presidente del consiglio ha inviato la nota dei revisori dei conti. A marzo – racconta – abbiamo convocato Esattorie chiedendo che venisse ampliata la rete di garanzie e si rientrasse del debito”. Il risultato è stato l’aumento della fidejussione fino a 3milioni di euro e la rateizzazione dei 5milioni che la società doveva versare al Comune. Del totale, solo 800mila euro sono stati pagati e ora resta un buco di 4.270.000 euro.

“Tre milioni – specifica Marini – sono assicurati. Sulla somma restante, vanno scalati i soldi che l’amministrazione deve a Esattorie per le pratiche lavorate. Quindi i conti dell’ente li avevamo già messi al sicuro noi della vecchia giunta. Semmai il problema sono i lavoratori: a loro chi ci pensa?”. Il predecessore di Michelini rivendica anche le altre scelte fatte: “Già prima del ballottaggio – rivela – sono stato io a inviare il capo ragioniere a Isernia, sede di Esattorie, per un intervento ispettivo, pure improprio perché di questi poteri non ne abbiamo, al fine di verificare la cassa, visto che dal Comune potevamo solo controllare i flussi. E’ allora che abbiamo scoperto l’ammanco”.

E la decisione di rescindere il contratto? “E’ la naturale conseguenza di quanto avviato da noi”, risponde. E allora perché non farlo prima? “Abbiamo cercato fino alla fine – ribatte Marini – di salvare i posti di lavoro. Ma senza una sanatoria a livello nazionale, dubito che il Comune possa assumerli per gestire il servizio in proprio”. Tant’è che Michelini già ha pensato a Equitalia.

 

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