Segui i soldi, e chissà che lo scandalo Esattorie non diventi il nostro Watergate. Di certo, quelli di Forza Italia (sempre che si chiamino ancora così: può darsi che nel frattempo abbiano ricambiato nome) non hanno paura di ritirare fuori la questione all’indomani della visita della Guardia di finanza negli uffici comunali, alla ricerca di documenti sul buco di cinque milioni causato proprio dalla società. La società che doveva riscuotere i contributi per conto di palazzo dei Priori e che invece ad un certo punto ha cominciato non far tornare più i conti. “E quando ce siamo accorti abbiamo immediatamente intimato loro di rientrare”, chiarisce l’ex sindaco Giulio Marini, in un mattiniero incontro con la stampa per parlare di Esattorie ma non solo.
Eccola, la difesa di Marini e del suo ex assessore Claudio Ubertini: “Ci sono documenti, atti e carte che certificano la nostra buona fede. Quando abbiamo capito che qualcosa non stava funzionando, parliamo di dicembre e gennaio scorsi, ci siamo subito attivati. E’ stato il ragioniere capo Quintarelli a sentire il campanello d’allarme. Fino a quel momento era andato tutto bene, non avevamo motivi per sospettare nulla: d’altronde Esattorie è una società riconosciuta dal ministero delle Finanze, iscritta nell’albo dei riscossori. Aveva tutte le carte in regola”. Ma insomma, ad un certo punto a Viterbo i conti cominciano a lievitare. “E noi ci preoccupiamo. Avviamo una trattativa coi vertici della società, chiediamo un ampliamento della fideiussione, e garanzie patrimoniali su quei quattro milioni che dovevano all’amministrazione. Tutto alla luce del sole, visto che a febbraio comunichiamo le difficoltà anche al consiglio comunale. Da Esattorie promettono di risolvere tutto: il loro piano di rientro prevede rate da 500 milioni, ne onorano due, a febbraio e a marzo”. Poi il patatrac, che coincide con un paio di cambiamenti politici mica da poco: prima in Regione, con l’elezione di Zingaretti, e poi a palazzo dei Priori, con la storica vittoria di Michelini. Dopodiché, il crack viene alla luce del sole. Mentre sulle responsabilità indaga la Procura.
“Noi siamo convinti di essere stati vittime di una truffa, anche se la magistratura indaga soltanto per appropriazione indebita. Di certo non abbiamo coperto nessuno e vogliamo la verità, come tutti i viterbesi. Qui parliamo di un soggetto che ha utilizzato denaro pubblico in modo non appropriato, da noi come in Molise, con le stesse modalità. La nostra attenzione è stata massima. Se abbiamo avuto delle colpe lo diranno i giudici, eventualmente, e non certo qualche assessore o vicesindaco. Parliamo semmai di disavventura, e non di dolo. Fermo restando che abbiamo cercato di tutelare fino alla fine i dipendenti, quegli stessi dipendenti che dal 1 gennaio potrebbero ritrovarsi a spasso se la Regione non interviene, come invece ha promesso e come sta facendo la Regione Molise, per esempio”.
E a proposito di seguire i soldi, la colazione di Forza Italia regala un’altra bellissima notizia. “Dal patto di stabilità arriveranno solo un terzo dei fondi richiesti dal Comune. Un milione e trecentomila invece dei tre milioni. E va bene il periodo di difficoltà diffuse, ma noi in passato siamo riusciti a ottenere molto di più, fino al 183 per cento (nel 2011, ndr). Come andrà a finire? Che Michelini sarà costretto a prendere i soldi in un altro modo, cioè alzando le tasse ai viterbesi”. E se invece alzare le tasse fosse necessario per coprire il buco di Esattorie, come può pensare qualcuno con un pizzico di malizia? “Per il momento le conseguenze del crack non pesano sui viterbesi. Non possiamo escludere che peseranno in futuro, ma anche che non succeda assolutamente nulla”, chiosa Marini.
L’ex autista di Perugi farà pure la vittima sul pasticciaccio brutto di Esattorie, ma le conseguenze della sua pessima gestione amministativa le stanno pagando i dipendenti viterbesi di Esattorie, che all’improvviso si sono trovati senza lavoro, e presto la pagheranno, a suon di tasse, i cittadini viterbesi tutti. E ancora blatera, ‘sto fenomeno?