Andrea Egidi va a Canossa? Potrebbe essere uno dei titoli possibili. Enrico Panunzi grande mediatore? Anche questo ci può stare. Beppe Fioroni asso pigliatutto? Non è del tutto inadeguato. Anzi.
Comunque la pensiate, sappiate che nel Pd viterbese, dopo lo schiaffo di Bagnaia (molto simile a quello che, nel 1303, ad Anagni colpì papa Bonifacio VIII), Andrea Egidi, segretario uscente e rientrante, è dovuto addivenire a più miti consigli. Anche se qualche suo aficionado s’è lasciato sfuggire che gli egidiani (o egidiesi?) a Viterbo le avrebbero pure prese, ma nel resto della Tuscia le avrebbero potute anche dare. Fatto è che in soccorso del giovin virgulto (ma mica più tanto) di sposettiana genesi è venuto Enrico Panunzi che, da esperto del settore, ha deciso di togliere al candidato segretario le castagne dal fuoco. E così, come spesso accade in questi casi, per il neonascendo circolo viterbese piddino sarebbe uscito fuori proprio da Canepina il nome che sta bene a tutti. Un giovane neofita della politica, tesserato da poco, che avrebbe ricevuto la benedizione urbi et orbi anche dal lider maximo Beppe Fioroni. E il giovane di belle speranze risponde al nome di Carlo Mancini. Messa così, per il povero Alessio Trani, candidato viterbese dei renziani a segretario provinciale, addio sogni di gloria. Raggiunto l’accordo su poltrone, poltroncine, sedie e strapuntini, vedrete che da oggi in avanti il partito marcerà unito come un sol uomo: saranno tutti d’un sentimento, come i Facchini di S. Rosa.
A proposito di renziani, ma soprattutto di Matteo Renzi, l’unica cosa che non s’è ancora capita (ma s’è intuita bene) è cosa farà Beppe/Peppe alle primarie dell’8 dicembre. E soprattutto come schiererà le sue truppe cammellate viterbesi. L’uomo, per il momento, si tiene molto abbottonato, da perfetto democristiano doc, ma che tra lui e il sindaco di Firenze il feeling proprio non ci sia è chiaro come il sole.
In un’intervista al sito Lettera43 dei giorni scorsi s’è lasciato sfuggire: “Il futuro del Pd si giocherà in buona parte da come ci comporteremo con il governo Letta. Per questo preferisco il lealista Gianni Cuperlo, che vuole fare solo il segretario e non aspira a palazzo Chigi, alla Penelope Renzi”. E quando l’intervistatore gli fa notare che lui e Renzi vengono dalla stessa famiglia politica e gli chiede: “Eppure il sindaco non le va proprio giù. Sarà mica perché vuole rottamarla?” lui replica senza esitazione: “Tutto mi preoccupa, tranne la rottamazione. Posso sempre tornare a insegnare alla Cattolica. Non vivo di politica e mi auguro che anche il futuro segretario del Pd non lo faccia” (nota a margine: che Fioroni non viva di politica è assodato, ma che ne possa fare a meno, per chi conosce a fondo l’uomo, ha dell’incredibile).
Fioroni le escogita tutte per rottamare (a modo suo) il buon Matteo, che vede in questi ultimi tempi molto spostato a sinistra. “Questa svolta socialdemocratica di Renzi – dice ancora Fioroni – è di comodo e non corrisponde allo spirito e alle ragioni per cui ho contribuito a fondare il Pd. Se Renzi dice ora di essere socialdemocratico sta dando lo sfratto a molti di noi”. Capito?
Insomma, Fioroni dice e non dice. O forse dice. Che se vincesse Renzi farà le valigie (o sarà costretto a farle?). Ma, visto che il centro-centro (quello di Casini e Monti, per intenderci) non è che in questo momento se la passi un gran bene e che i diversamente berlusconiani sono rimasti impantanati in mezzo al guado, lasciate che chi conosce bene Peppe/Beppe azzardi una previsione: alla fine l’accordo con Renzi lo farà. Oh, se lo farà.
Ma Carlo Mancini non si era candidato alle elezioni politiche di febbraio con la Lega Nord?? E che ci azzecca con il PD?
Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, ha dato, scurdammoce o’ passato, simmo ‘e Veterbe, paisà!