E adesso che il racconto della gesta di “Piazza democratica”, vale a dire la componente del Pd che si richiama al verbo del sindaco di Firenze Matteo Renzi, si può sintetizzare in varie citazioni (tratte da Il Messaggero, www.viterbopost.it, www.tusciaweb,it, www.viterbonews24.it)
E adesso che lo scorso venerdì 18 ottobre “l’incontro di ieri sera tra i componenti l’area renziana del Pd per scegliere un candidato da opporre a Stefano Calcagnini per la segreteria cittadina non ha partorito un nome”.
E adesso che “si sta ragionando su un paio di profili – ha spiegato la consigliera comunale Martina Minchella – tra cui una donna. Le donne hanno una sensibilità maggiore che spesso nel Pd manca. E’ vero: è stato vagliato anche il profilo di Roberto Innocenzi, ma non è il solo”.
E adesso che nessuno disconosce “le difficoltà nate all’interno del gruppo”, tanto che lo stesso Trani ha rilevato che ci “sono stati problemi di metodo di scelta e non sulle persone”.
E adesso che “Francesco Serra ha fatto capire che c’è il veto di Parroncini; il guru Sandro Mancinelli ammette che “sì, forse prima serviva un passaggio intermedio”; mentre Minchella “scuote la testa e spiega che il metodo era sbagliato”.
E adesso che Roberto Innocenzi, “trentenne già segretario del secondo circolo del Pd, recentemente vicino a Rifondazione”, è finito rottamato, nel senso che la sua candidatura è caduta per motivi che ignora egli stesso medesimo.
E adesso che il leader dei renziani, il capogruppo Pd a palazzo dei Priori Francesco Serra, ha comunque spiegato di “non aver partecipato alla riunione, ma d’ora in poi facciano loro”, anche se ha sottolineato che “per me Innocenzi sarebbe stato un nome da spendere”.
E adesso che pareva essere stato sciolto il nodo dell’aspirante segretario, onde per cui “Piazza democratica lancia Andrea Cutigni”:
E adesso che si è scoperto che il predetto Cutigni è incandidabile in quanto nel 2012 non aveva la tessera del Pd.
E adesso che il predetto Cutigni ha confermato che nel 2012 “sono stato preso da altre cose”, onde per cui “non ho rinnovato” la tessera medesima, anche se “non vorrei che fosse un complotto”.
E adesso che rottamato Cutigni, si sono divisi anche sul nome di Massimo Pistilli, onde per cui è facilmente intuibile che i seguaci di Matteo Renzi che albergano nella Tuscia viterbese “sono andati in tilt”.
E adesso che nessuno sa cosa succedere nelle prossime ore.
E adesso che il vaudeville rappresentato non è stato – absit iniuria verbis – di elevato conio, è cosa buona e giusta affidarsi a una vecchia battuta d’avanspettacolo: “I renziani, sono davvero il nuovo che avanza? E allora metteteli in frigorifero”.
Ex Italia-Urss, ex aenne, ex socialista, Massimo Pistilli, ovvero la testa più lucida del foro (nel senso di buco) di Viterbo, è proprio il candidato giusto per il posto giusto. Quello del trombato senza se e senza ma.