“Viterbo non deve diventare la discarica di Roma”, scandiscono i politici e gli amministratori di ogni schieramento, per una volta uniti in un sol coro di comunicati e dichiarazioni. Peccato però che forse lo sia già diventata, visto che martedì la Provincia ha denunciato che i rifiuti trattati al centro di Casale Bussi, invece di tornare nelle discariche della capitale, finivano in quella di Monterazzano. Anche se dal 1 dicembre la situazione dovrebbe essere rientrata nella normalità, come assicura il presidente della commissione Ambiente in Regione, il viterbese Enrico Panunzi.
Resta da capire però come sia stato possibile che da ottobre fino a qualche giorno fa, i camion invece di riprendere la strada per Roma a pieno carico, se ne tornavano vuoti, lasciando qui la mondezza. La Provincia, autrice della scoperta, non ha accusato nessuno, ma ha soltanto fatto notare la mancanza di controlli. Il Comune, dopo qualche giorno di riflessione e di sbornia Unesco, ha replicato dicendo che, a quanto gli risulta in punta di diritto, i controlli sarebbero spettati proprio all’amministrazione provinciale. Un rimpallo di responsabilità che è un grande classico, specie tra due enti di colore politico diverso. E allora di chi è la colpa? Saperlo è fondamentale, perché di mezzo ci potrebbe essere qualche reato, e soprattutto per evitare che un domani la cosa si possa verificare ancora, e che a Monterazzano finiscano non solo i rifiuti del Viterbese e del Reatino, ma anche quelli dei romani.
Ecco allora l’intervento della Regione, sollecitato in questi giorni da tutte le parti. E che però intriga ancora di più la vicenda: “Noi non abbiamo rilasciato alcuna autorizzazione né deroga – dicono dall’assessorato Ambiente della Pisana – Abbiamo provveduto ad inviare una lettera ad Ecologia Viterbo e, per conoscenza, al commissario straordinario del Governo per l’emergenza rifiuti, al fine di rappresentare correttamente quanto è previsto dalla pianificazione regionale”.
Bene, cioè male. E mentre il consigliere regionale Sabatini strappa anche l’interesse dell’eurodeputato Roberta Angelilli, e il capogruppo di Forza Italia in Comune Ubertini ha chiesto e ottenuto che l’argomento venga trattato con urgenza nella prossima riunione della terza commissione, prevista per lunedì, il mistero resta tale. Chi ha consentito che i rifiuti romani rimanessero a Viterbo? In questo senso, l’interpretazione migliore, al momento, la fornisce ancora Panunzi: “Lo smaltimento dei rifiuti trattati può essere effettuato in ogni discarica autorizzata – spiega – Nella fattispecie in questione la Regione lo scorso 11 ottobre ha comunicato ad Ecologia Viterbo (la società aveva richiesto chiarimenti in merito al trattamento dei rifiuti di Roma) che la questione andava presentata al Commissario straordinario per l’emergenza rifiuti. Non c’è quindi traccia di nessuna autorizzazione da parte della Regione (che come detto non è competente) né, a quanto mi risulta, da parte del Commissario”. Nessuna autorizzazione, eppure dai controlli della Provincia è emerso che qualcuno se n’è comunque infischiato. A spese della legge, dei limiti e anche della pazienza dei viterbesi.
Rifiuti da Roma? E’ colpa tua! No, tua!
di Andrea Arena
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