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“Soldi alla cultura: la musica è cambiata”

La conferenza di presentazione di Caffeina 2014

La conferenza di presentazione di Caffeina 2014

Sarà pure la seconda (la prima si è svolta a Roma lunedì), e dunque già “bruciata” negli argomenti e nelle sorprese, ma la presentazione ufficiale di Caffeina in quel di Viterbo è un appuntamento saporito, forse piccante come un buon chili tex-mex.

Intanto, perché basta uno sguardo a volo d’uccello sulla sala di palazzo dei Priori per rendersi conto chi c’è – le autorità, gli organizzatori, i collaboratori, diversi cronisti -, e soprattutto chi non c’è. Già, chi non c’è? Quelli a cui Caffeina non interessa, quelli a cui Caffeina non piace, quelli a cui conviene non farsi vedere per misteriose ragioni d’opportunità, d’opportunismo o anche solo perché avevano di meglio da fare. Strategie all’amatriciana che ricordano tanto il vecchio Nanni Moretti, quello del “mi si nota di più se…”. Affari loro, comunque.

C’era, invece, e questa è una piacevole novità, l’assessore provinciale alla Cultura Giuseppe Fraticelli. Il quale, con la sua presenza, ha confermato il progressivo avvicinamento dell’ente di via Saffi alla creatura culturale più importante del panorama viterbese: “E’ una collaborazione effettiva – ha spiegato Fraticelli – non solo a livello culturale, ma anche materiale. Siamo ben lieti di far parte di questa grandissima esperienza, e di questa grande famiglia. Nei prossimi dieci giorni si parlerà solo di questo, e noi vogliamo esserci”. Tant’è che palazzo Gentili sarà la sede degli Incontri Gentili, inglobati quest’anno nel contenitore del festival.

Ma Fraticelli, involontariamente o forse no, regala alla platea anche un arguto ragionamento sul rapporto tra le istituzioni e le realtà culturali. Una questione più che scottante, specie da queste parti (c’è gente perennemente col dito sul grilletto, anzi sul mouse). L’assessore è chiarissimo: “La verità è che sulla cultura le istituzioni non possono più svolgere il ruolo che avevano prima, specie in questi tempi di revisione della spesa. Non possono essere più soggetti culturali veri e propri. Le associazioni culturali se lo debbono mettere in testa, e debbo iniziare a programmare la loro attività non in base esclusivamente ai contributi pubblici, ma anche tenendo conto di altri fattori di mercato. Il pubblico, oggi, può essere, uno dei tanti sostenitori. Dal punto di vista economico e non solo”. Sembra esattamente lo stesso discorso fatto un mese fa dal suo collega di palazzo dei Priori Tonino Delli Iaconi (“Il Comune non è un bancomat”). Quando si dice la coincidenza.pepponi baffo

Il discorso di Fraticelli è raccolto al volo da Michele Pepponi, il presidente della Fondazione Caffeina, colui che ha il compito, durante l’anno, di bussare alle porte di sponsor privati e di pubbliche amministrazioni per garantire la sopravvivenza del festival. “D’accordo con l’assessore – dice Pepponi – perché in una politica ideale le istituzioni dovrebbero fare un passo indietro. Però credo si debba contestualizzare ogni singolo caso. Caffeina per esempio fa cultura, fa marketing, e dunque fa anche economia, incidendo direttamente sul territorio. Noi sosteniamo che i contributi a pioggia, a tutte le associazioni, non servano, piuttosto occorre adottare una metodologia chiara. Questo senza cannibalizzare gli altri, ma soltanto tenendo conto della realtà dei fatti e dell’importante di certi eventi sotto ogni aspetto”.

E visto che i bilanci di Caffeina sono pubblici, Pepponi fa anche due conti. “Avevamo promesso di coprire da noi il 50, 60 per cento del budget, e così sarà. Per arrivare al cento per cento abbiamo bisogno dell’intervento pubblico. Se in futuro non dovesse arrivare, Caffeina chiude. Oppure si trasforma in srl, ma a quel punto entra a tutti gli effetti sul mercato – avverte il presidente, che già nel corso dell’anno aveva paventato questa ipotesi – e potrebbe anche trasferirsi altrove, se riceve offerte più convenienti”. Il morale della favola lo suggerisce il direttore esecutivo Andrea Baffo: “Insomma, visto che la Provincia è destinata a chiudere e Caffeina potrebbe trasferirsi, l’anno prossimo né Fraticelli né Pepponi (tra l’altro seduti vicini, ndr) potrebbero essere qui”.

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