02052024Headline:

Decadenza, tanto rumore per nulla

Moltoni e Tofani contestano il ministero degli Interni: "Va aspettata la Cassazione"

Melissa Mongiardo, presidente della I commissione

Melissa Mongiardo, presidente della I commissione

Tanto rumore per nulla. Anzi, meglio non decidere e prendere tempo. A quando? E chi lo sa… La riunione della prima commissione consiliare (presidente Melissa Mongiardo) che avrebbe dovuto mettere un punto fermo sulla vicenda della possibile decadenza dei consiglieri Francesco Moltoni e Maurizio Tofani, condannati in appello per il crac Cev, in realtà si è conclusa con un nulla di fatto. E’ accaduto, infatti, che i due attuali esponenti di Oltre le mura abbiano presentato una memoria difensiva in cui viene contestato punto per punto il parere espresso dal ministero degli Interni, in base al quale bisogna optare per l’immediata decadenza a meno che i due non paghino, subito e in contanti, la cifra che devono al Comune di Viterbo (80mila euro a testa).

Per Moltoni e Tofani, invece, le cose stanno in modo ben diverso. In un articolato intervento, i legali dei due consiglieri contestano l’interpretazione ministeriale e citando una serie di norme e di  regolamenti arrivano alla conclusione che la decadenza non può applicata in questa fase, quando cioè manca ancora il tassello definitivo della corte di cassazione, che peraltro a breve dovrebbe fissare la data dell’udienza di discussione. In estrema sintesi, bisogna aspettare il giudizio della suprema corte (che i due ovviamente si augurano che sia a loro favorevole) e solo in caso di decisione avversa far scattare la clausola di decadenza.

Di fronte a questa novità, alla maggioranza (che si è presentata in ordine piuttosto sparso e caratterizzata da posizioni assai diverse tra loro) non è parso vero di poter allungare ancora i tempi, affidando il compito di ulteriori deduzioni al segretario generale del Comune di Viterbo, Francesca Vichi. Una maniera per allontanare il momento di affrontare la questione con un voto. Perché, inutile girarci intorno, il rischio è di dover rispondere dei danni procurati ai due consiglieri estromessi nel caso in cui la Cassazione desse loro ragione. Un’ipotesi, peraltro, paventata nella parte finale dello stesso documento con cui Moltoni e Tofani contestano il parere espresso dal ministero degli Interni. Va aggiunto altresì che appare assai complicato che la dottoressa Vichi possa esprimersi in modo opposto a quanto messo nero su bianco dai funzionari romani.

Maurizio Tofani, capogruppo di Oltre le mura

Maurizio Tofani, capogruppo di Oltre le mura

E che la maggioranza che amministra Palazzo dei Priori tratti la questione con molto tatto e altrettanta circospezione (e con parecchi timori) è testimoniato anche dal fatto che almeno fino a ieri sera non era stato inviato ai consiglieri nessun ordine del giorno aggiuntivo per il consiglio comunale di giovedì prossimo. Certo, c’è tempo fino a domattina, ma la sensazione è che sia meglio evitare forzature che metterebbero i singoli consiglieri in gravi difficoltà.

L’opposizione, peraltro, non ha ovviamente alcun interesse a togliere le castagne dal fuoco alla maggioranza e, almeno a livello di rumors, sembra che sia intenzionata a lasciare l’aula al momento del voto (se e quando ci sarà). E pare che questa sia anche l’intenzione di qualche consigliere del centrosinistra. Con rischi concreti, dunque, di mancanza del numero legale. Per ora si rimane nel limbo dell’incertezza, ma prima o poi il nodo verrà al pettine. Con quali conseguenze, si vedrà.

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