03052024Headline:

Pranzo sotto la Macchina e forza Nepal

La cronaca della giornata dei viterbesi ad Expo per Experience Etruria

Sotto la Macchina

Sotto la Macchina

Piove. Tira vento. Fa un freddo can. Chi, tra la delegazione viterbese presente all’Expo, ha sbagliato abbigliamento, puntando su una mise estiva, rischia la bronco, e soprattutto guarda con invidia l’assessore Barelli, che essendo delegato all’Expo conosce perfettamente il microclima di queste latitudini: giacchetto impermeabile, sacchetto di nocciole (?) in mano, passo svelto. Tutti dietro, allora, prima sulla Freccia in direzione Rho e poi dentro gli stradoni di Expo, scorciatoie e trucchi per evitare il traffico e finalmente qui, padiglione Italia, primo piano spazio Regione Lazio.

Foto di gruppo per i viterbesi ad Expo

Foto di gruppo per i viterbesi ad Expo

Fuori continua a piovere, eppur si snoda una fila chilometrica di visitatori – o aspiranti tali – che non vede l’ora di entrare per ammirare le italiche eccellenze, le primizie e le delizie del Belpaese: “Ieri, con mio marito, abbiamo aspettato in coda tre ore, meno male che non faceva così freddo come oggi”, ragiona la consigliera comunale Daniela Bizzarri, ormai un’aficionada dell’esposizione, manco fosse di Cernusco.

Il ministro Martina

Il ministro Martina

Si aspetta il ministrone, quel Maurizio Martina che, buon secondo dopo Franceschini, deve benedire l’Experience Etruria, il progetto sugli etruschi (vedi i trecentocinquanta pezzi pubblicati da Viterbopost negli ultimi giorni). Quando arriva, scortato dalla scorta e dal potente direttore della comunicazione di Expo Roberto Arditti, subito si capisce che è in forma. Saluta Fioroni, guarda la sala strapiena, e fa: “L’effetto Fioroni ha già conquistato Milano…” Risate. Ci sarebbe un Pisapia da sostituire, non è che Beppe da Pianoscarano vuol farci un pensierino (così ce lo toglieremo anche un po’ di torno, due piccioni con la cosiddetta)?

La delegazione tarquiniese più Daniela Bizzarri

La delegazione tarquiniese più Daniela Bizzarri

Ma poi no, perché essere velenosi quando qui è tutto bello, a partire dalle ragazze della Lazio (nel senso della Regione) che tra l’altro è un piacere rivedere dopo i primi approcci meneghini in occasione della diretta del Trasporto sotto Fiore del Cielo. Dopo riprendiamo quel discorso, cara. E alla fine Fioroni mantiene il basso profilo, understatement, rifiuta persino di parlare in pubblico quando gli viene chiesto, preferisce godersi i discorsi di Michelini, della pupilla Ciambella, del sindaco di Orvieto Germani.

E’ tutto talmente perfetto che non si vedono in giro neanche i due consiglieri regionali Panunzi e Valentini, i prezzemolini nostri, né tanto meno il Zingaretti non attore. Per la Regione c’è solo quel Gianni Bastianelli che dirige l’Ufficio turistico e che conosce la Tuscia meglio di noi, a momenti.

Barelli, Fioroni e Michelini

Barelli, Fioroni e Michelini

Si riesce nella bufera e si va in cerca di cibo, perché l’una è passata. Missione impossibile, all’Expo: tra patatine fritte belga, succo di baobab del Sudan (per me corretto Sambuca, grazie), panini americani all’astice, sushi, sashimi, felafel, controfiletto irlandese, fish and chips, baguette, crepes, ravioli vietnamiti, zuppe di cocco thai, empanadas, picana, tacos, burritos, prosciutto ceco e birre polacche e patate pure, salmone norvegese e chissà che altro, si va sul sicuro, si torna a casa.

Stand del Lazio, ad Eataly. Michelini si fa una cacio e pepe, Barelli una porchetta, e il posto a sedere è scontato: davanti alla Macchina di Santa Rosa. Prova: chiedere a un cameriere molto meno che 16enne cos’è quella, indicando Fiore del Cielo. Lui, con accento da naviglio: “E’ la Macchina di Santa Rosa”. Bravo pupo, se mangi spinaci, tra dieci anni e quaranta chili puoi provare a portarla.

Tira vento, ma la Santa non oscilla, e se oscilla (poco) non succede neanche niente, hanno spiegato a Barelli certi architetti che debbono aver costruito anche grattacieli in Malesia. Foto di gruppo sotto la Macchina, tra il traffico dei turisti, e poi via.

L'assessore Barelli sotto la Macchina

L’assessore Barelli sotto la Macchina

Michelini spilucca, e legge Il Messaggero per capire se Filippo Rossi, minacciando le dimissioni, stia bluffando come un giovane Emilio Fede al casinò, oppure se la sua (di Michelini) maggioranza sia a rischio all-in. Mah. La politica è sangue e fila per andare al bagno di Farinetti e Sgarbi. C’è tempo per collegarsi con Radioverde e augurare in bocca al lupo alla Viterbese (che per la cronaca pareggerà 2-2) e poi riprendere la strada di casa, passando attraverso i suoni e i balli del giorno dedicato al Nepal. Pace fratelli, ce ne torniamo in Etruria, patria nostra, anche senza uno straccio di padiglione sul decumano. Sarà per il prossimo Expo.

Ps. Per la cronaca, Viterbopost ha provveduto con fondi propri alla trasferta. Sarebbe superfluo specificarlo in ogni città del mondo civile, tranne a Viterbo.

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