14102024Headline:

Esattorie, la preoccupazione dei lavoratori

esattorie1Sono in stato di agitazione e stamattina, dopo la riunione tra categorie e rappresentanti sindacali aziendali, probabilmente chiuderanno un’ora al pubblico per riunirsi in assemblea. Loro sono i 38 dipendenti di Esattorie spa, la società incaricata con convenzione dal Comune di Viterbo di riscuotere tributi e multe. Società che nel giro di due giorni ha comunicato la volontà di mettere tutti in cassa integrazione in deroga a zero ore e di chiedere il concordato preventivo in Tribunale. In soldoni, si parla di fallimento per carenza di liquidi.

Ed ecco che i lavoratori esprimono tutto il loro disagio: “Non solo non percepiamo – scrive a nome di tutti Stefania Terzoli – lo stipendio da tre mesi, non ci hanno versato il tfr né i contributi previdenziali. Il 7 giugno abbiamo anche saputo, dopo mesi di totale assenza da parte della dirigenza, di essere in cassa integrazione a partire dal 10 giugno (in realtà per la cig occorre aspettare il via libera del mnistero del Lavoro, per ora la presidente vorrebbe mettere tutti in ferie, ndr). La società Esattorie interromperà i servizi che offriva al Comune di Viterbo e altri enti creando disagio agli stessi”.

I lavoratori mettono in dubbio anche le motivazioni addotte dalla società. “La presidente di Esattorie ha motivato là per giustificare il piano lacrime e sangue. “La decisione della cassa integrazione sarebbe stata presa – ricorda Terzoli – sostenendo che il Comune avrebbe internalizzato i servizi. Ma l’ente non si è mai espresso in tal senso, vista anche l’incertezza normativa: Pertanto si può dedurre che Esattorie abbia preferito prendere la via più semplice per sbarazzarsi dei dipendenti a fronte dei gravi disagi economici in cui versa”.

L’appello dei dipendenti è allora rivolto al Comune: “Palazzo dei Priori – afferma la lavoratrice – si troverà ad affrontare il problema della riscossione delle entrate tributarie e dell’attività accertativa che consente di stabilire equità fiscale tra i contribuenti. I dipendenti, che da anni operano nel settore, rivendicano le loro competenze e confidano nella sensibilità delle istituzioni affinché non si disperda il patrimonio di professionalità e di know how ottenuto negli anni e nel tempestivo intervento per la salvaguardia dei posti di lavoro”.

Problemi ce ne saranno anche per i consorzi stradali, come denuncia Rinaldo Fronti, segretario volontario di “Tre Confini” di Barbarano Romano. “Il fallimento di Esattorie Spa metterà nei guai – chiosa – questo e moltissimi altri consorzi che affidavano la riscossione a questa società e che sono stati derubati dei propri fondi mai versati. Quindi non si potranno pagare le ditte che hanno effettuato i lavori. A quel punto starà al buon cuore dei debitori se non si porteranno i libri contabili in Tribunale”.

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