11122024Headline:

“Basta col partito dei funzionari stipendiati”

Francesco Serra

Francesco Serra

“Sì, è vero. Queste primarie regionali non sono molto sentite dagli elettori. Perché in teoria – ma solo in teoria – riguardano l’assetto interno del partito nel Lazio. Ma propongono un discrimine importante, anzi determinante per il futuro del partito. Perche’, a ben guardare, da una parte c’è il Pd del Lingotto, quello immaginato da Walter Veltroni: un partito a vocazione maggioritaria frutto della mescolanza di più sensibilità. Socialiste, laiche e popolari, per dar vita a uno schieramento riformista capace di cambiare l’Italia. Ed è quello che Matteo Renzi ha cominciato a mettere in pratica. Dall’altro c’è soprattutto il vecchio Pci: quello delle posizioni consolidate, quello dei funzionari di partito magari stipendiati, quello delle poltrone da occupare solo ed esclusivamente per gestire il potere, quello di far finta di cambiare affinché non cambi nulla. Non mi sembrano differenze di poco conto”.

E’ un Francesco Serra quanto mai lucido e combattivo quello che si prepara all’ennesima competizione elettorale, che lo vede stavolta impegnato come capolista nello schieramento a sostegno di Lorenza Bonaccorsi nell’appuntamento elettorale di domenica prossima, che dovrà eleggere il segretario regionale. Il quale è consapevole che anche nella Tuscia serve un cambio di marcia, un sussulto d’orgoglio per fare in modo che il Pd non sia risucchiato nel solito pantano delle chiacchiere senza alcun costrutto.

Fabio Melilli

Fabio Melilli

“Il comandamento di Matteo Renzi è uno solo: fare le cose. Dobbiamo farlo nostro, soprattutto a palazzo dei Priori e in Regione, dove invece mi sembra che si vada un po’ al rallentatore. Ergo, va cambiata la mentalità: il Pd deve essere al servizio delle istituzioni e delle esigenze dei cittadini, e questo è il nostro credo. Dall’altra parte, mi si perdoni, vedo ancora solo un partito che tenta di mettere le istituzioni al proprio servizio. Ignorando, o facendo finta di ignorare, che la protesta espressa dalla gente con la messe di voti per Beppe Grillo, rischia di lievitare. Invece Grillo si sgonfia, come dice Renzi, se i governi (nazionale e locali) fanno le cose. Atre ricette non esistono”.

Serra non vuole usare l’ascia, ma preferisce il fioretto. Anzi, il bisturi, vista la sua professione. Ma ci tiene a mettere i puntini sulle “i”. “Abbiamo inviato quel documento al sindaco perché noi siamo e vogliamo essere dalla sua parte, non certo per mettergli i bastoni fra le ruote. E vogliamo aiutarlo a correre, dandogli tutto il supporto possibile e immaginabile sul programma e sulle nostre idee per cambiare volto alla citta’. Quindi, nessuna polemica, ma l’invito a fare presto perché chi ci ha votato – dopo anni di malgoverno del centrodestra – non può più aspettare. Anche sui tempi si gioca la nostra credibilità”.

Lorenza Bonaccorsi

Lorenza Bonaccorsi

Più articolato il discorso sulla Regione. “Finora ci ha regalato un bel po’ di mondezza. E’ vero che il piano rifiuti è del 2012 ed è targato Renata Polverini, ma Zingaretti deve trovare al più presto soluzioni alternative, altrimenti il famoso “patto per Viterbo” diventa solo un pezzo di carta insignificante. Noi siamo pronti a discutere su come chiudere il ciclo dei rifiuti nella nostra provincia e responsabilmente, non senza difficoltà,  abbiamo attivato la raccolta differenziata in città. E proprio ora ci si scarica parte dell’immondizia di Roma. Non può essere e non è una questione di campanilismo, ma questione di rispetto per un territorio che già fa il suo e di più su questo tema”.

“Zingaretti – prosegue Serra – deve anche accelerare sulla Trasversale. Che i fondi necessari per realizzare appena sette chilometri di superstrada (fino a Monte Romano, ndr) siano stati diluiti in quattro anni non va bene. E il resto quando lo facciamo? Alle calende greche? Sono anni che cerco di dire e di ipotizzare l’intervento dei privati se non ci si fa con le proprie forze. La trasversale è decisiva per lo sviluppo della città termale, del centro agroalimentare alla Volpara e per quell’asse di sviluppo alternativo a quello romano che va dal porto di Civitavecchia all’interporto di Orte”.

Serra non dimentica l’altro capitolo fondamentale. “Infine, le terme. Aver autorizzato il Comune di Viterbo a procedere col bando di gara per le ex-Inps è senza dubbio un passo avanti, ma la Regione deve fare di più: deve fare in modo che le concessioni per il prelievo dell’acqua termale siano decise a palazzo dei Priori e non alla Pisana attraverso sub concessioni. Altrimenti si continuerà col balletto dei pellegrinaggi verso Roma e con trattative che talvolta non fanno l’interesse del territorio. Questo ho detto a Lorenza Bonaccorsi parlando delle esigenze del nostro territorio e di cosa il Pd deve rappresentare”.

Il finale Francesco Serra lo dedica a Fabio Melilli, candidato degli ex-cuperliani. “Sulla persona non ho nulla da eccepire, ma ricordo che è stato per dieci anni presidente della provincia di Rieti, che quando si è insediato promise che in tempi brevi la Sabina sarebbe stata autonoma in tema di rifiuti e che ancora oggi la mondezza di Rieti arriva a Viterbo. Se queste sono le premesse per un’attenzione verso la nostra provincia, andiamo veramente bene”.

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Caro Serra, ma sull’accordo scellerato con Peppe Bucìa per sostenere Lorenza Bonaccorsi neanche mezza parola?

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