19052024Headline:

“Nella Tuscia tanti canili irregolari”

cani (2)Due cuccioli malati. Che alla fine non ce l’hanno fatta. E’ una storia triste, quella che raccontanto a Viterbopost alcuni volontari dell’associazioni animaliste delle provincia. Una storia accaduta in uno dei canili della Tuscia, uno di quei posti dove gli animalòi si trovano “in precarie e vergognose condizioni, abbandonati dai comuni che li affidano a gestori senza scrupoli, che per contratto dovrebbero invece garantire loro cibo adeguato, cure e amore”, come sottolineano gli stessi animalisti.
“Qualche giorno fa due nostri volontari si recano per una visita in uno dei tanti canili del viterbese e trovano due piccolini di circa due mesi arrotolati su una copertina lurida e nauseante in uno dei box della struttura -raccontano – I cuccioli sono spelacchiati, malattici, pieni di croste, non si alzano nemmeno dal loro sporco giaciglio per fare incontro ai due visitatori, come avrebbero fatto se avessero avuto la tipica e dirompente allegria di due meticcetti gioiosi ed in salute della loro stessa giovane età. Se ne stanno lì nell’apatia del cucciolo malato che va incontro alla morte”. E già questa immagine di desolazione e sofferenza vale più di mille parole. Ma il brutto deve ancora venire.
“Mentre i due volontari si trovano a gestire questa situazione – prosegue il racconto – arriva una famigliola felice in cerca di un cucciolo da adottare e viene scelto un cagnolino tra tre cuccioli in un box adiacente a quello dove si trovano i due malati. Sotto lo sguardo incredulo dei volontari l’operaio della struttura consegna agli adottanti il piccolo senza foglio di adozione, regolare chip e senza alcuna documentazione sanitaria, per esempio senza libretto di vaccinazione e sverminazione. Allarmati dalla gravità della situazione, i due allertano i veterinari preposti e fanno richiesta urgente di ricovero dei due poveri animali in una struttura veterinaria idonea”.
I veterinari promettono anche accertamenti sul canile. Accertamento che avviene quarantotto ore dopo e che genera il trasferimento dei due cuccioli in una struttura più dignitosa (anche si scoprirà in una proprietà privata), ma purtroppo uno dei due cuccioli muore. L’altro invece morirà qialche ora più tardi, dopo essere stato portato in un ambulatorio veterinario.
Le associazioni concludono con alcune domande: “Quanti animali vengono lasciati morire senza cure con noncuranza e superficialità? Perché vengono ancora date in gestione queste strutture a privati e non ad associazioni animaliste, che lavorano per amore, disponibilità, passione, verso questi poveri animali? Perché nessuno controlla in queste strutture come vengono spesi i soldi dei cittadini? Perché chi dovrebbe controllare, verificare, vigilare, e punire in caso di inadempienze, non lo fa? Perché si continua a far partorire cagne in queste strutture e non esiste un piano serio e rigoroso di sterilizzazione preventiva? Con quali criteri vengono erogati i contributifinanziari per la gestione di queste strutture?” Domande di volontari, che si dedicano agli animali con sacrificio e amore, senza contropartita, e che – al netto dei canili gestiti dalle persone oneste e corrette – si trovano sempre più spesso a dover assistere a situazioni allucinanti. Come quella che è costata la vita ai due cuccioli di cui sopra.A Viterbo, anno del signore 2014.

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