19052024Headline:

I Portoghesi di S. Rosa? Il Comune nicchia

unione4Ustica a confronto è stato un caso più semplice da sistemare. Perché qui, come diceva quello: la cera si consuma e la processione non va avanti. Non solo, ora ci si mettono di mezzo pure risposte dai toni spocchiosi. Col rischio che il più classico degli incidenti di percorso possa diventare (se già non sia diventato) una grana dai risvolti a dir poco fastidiosi.

L’argomento è in ballo dallo scorso 3 di settembre. Il giorno dei giorni, almeno a Viterbo. La data nella quale si ferma ogni tipo di attività. E la città al gran completo attende (scomodamente in piedi) il Trasporto della Macchina di Santa Rosa. Per i più facoltosi ci stanno le tribune, ok. Ma i comuni mortali, così vuol la tradizione, fanno a botte per assicurarsi un centimetro quadrato di spazio.
E poi ci sono loro. Quelli che nell’anno del Signore 2014 si sono goduti la faccenda comodamente dalla terrazza del teatro Unione. Un palcoscenico di lusso. Non acquisito per status. E nemmeno attraverso permessi particolari. Bensì avuto in comodato d’uso come privilegio acquisito. Non è chiaro però chi, tale privilegio, lo abbia concesso. In quanto la struttura è chiusa da un pezzo. Per via di un’opera di ristrutturazione che va avanti (vale il discorso della cera di cui sopra) ormai da un pezzo.

Se ne sono accorti i ragazzi di Viterbo Civica. Se n’è accorta anche la consigliere di minoranza Chiara Frontini. Che in fase di consiglio ha chiesto lumi. “Tanto dovevasi”, è la risposta che le è stata girata da un dirigente. Che se ne è lavato le mani, stile Ponzio Pilato, ricordando che il Comune nulla c’entra poiché il teatro si trova nell’esclusiva disponibilità della ditta appaltatrice.

Ai Viterbo-civici quel “tanto dovevasi” ha fatto saltare diverse madonne (per rimanere in tema). Da un lato perché proprio loro hanno scattato le foto dei furbastri. Dall’altro per le considerazioni che seguono. “Vogliamo risposte precise – dicono i Matteucci boys – perché non ci sembra normale che un chicchessia, amico di amici, in barba ad ogni regola, possa usufruire di spazi definiti chiusi. Vogliamo sapere se, da contratto e da normativa nazionale, l’esclusiva proprietà della ditta comporta la possibilità di ospitare persone terze. Inoltre ci piacerebbe sapere a chi spetta regolamentare, controllare, gestire, rispettare, definire e sanzionare casi similari”.

Logico quindi che il quesito venga girato al primo cittadino. Leonardo sempre-spalle-larghe Michelini. “Attendiamo fiduciosi una sua risposta che vada oltre quel ‘tanto dovevasi’ – prosegue la nota – Siamo certi che concorderà con noi, utilizzare quelle due parole in un comunicato ufficiale è stato imbarazzante, ridicolo, superficiale e grottesco. Un oltraggio all’esempio che la sua carica dovrebbe dare. Una sconfitta per le regole, una sconfitta per quanti hanno aspettato intere ore per vedere il passaggio della patrona. Una sconfitta per la giustizia che lei dovrebbe rappresentare. Signor sindaco, i viterbesi vorrebbero che lei fosse il garante della legalità e della trasparenza. Ci potrebbe garantire almeno il buono esempio?”.

Tanto vale garantirlo. Forse.

Policy per la pubblicazione dei commenti

Per pubblicare il commenti bisogna registrarsi al portale. La registrazione può avvenire attraverso i tuoi account social, senza dover quindi inserire ogni volta login e password o attraverso il sistema di commenti Disqus.
Se incontrate problemi nella registrazione scriveteci webmaster@viterbopost.it

Pubblica un commento

Per commentare gli articoli, effettua il login attraverso uno dei tuoi profili social
Portale realizzato da