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Pioggia e paccottiglia: solita fiera dell’Annunziata

Sotto l'acqua per tutto il giorno poche bancarelle e merce di dubbia qualità

Via Cavour con poche bancarelle

Via Cavour con poche bancarelle

Ma guarda che fatica per assicurarsi la dose quotidiana di fusaja. Parcheggiare lontano, scavalcare i paesani scesi dalle montagne per fare compere, schivare con la reattività di un Messi i venditori extracomunitari di ombrelli (se non avesse piovuto avrebbero venduto altro, tipo accessori per cellulari) e poi, varcata la soglia di porta Fiorentina, immergersi nel meraviglioso mondo della paccottiglia. L’avevamo Annunziata, questa fiera, e non certo attesa con trepidazione. Semmai con un pizzico di timore, e tanti dubbi sull’utilità di una tradizione folcloristica che oggi – per come è celebrata – non ha più senso d’esistere.

E infatti. Giove Pluvio dev’essere dello stesso parere di Viterbopost – modestamente parlando – se è vero che ieri ha rovesciato ettolitri d’acqua sui giusti e sugli iniqui che osavano aggirarsi tra le bancarelle. Nelle rare pause tra uno scroscio e l’altro, ecco il solito scenario. Friggitorie che ammorbano i passanti. L’imbonitore che cerca di piazzare il tagliaverdure nucleare (appena uscito dal Cern di Ginevra) a disperatissime casalinghe. I porchettari storici e quelli improvvisati. I banchi di giocattoli made in China. Quelli di vestiti, pure made in China. E ancora: qualche ferramenta, un bel banco di fiori, qualcuno dignitosissimo (ma ormai in estinzione rispetto agli anni d’oro) di oggetti in vimini. E sempre cibo: pannocchie arrostite, anguille, crepes, caramelle, salumi e formaggi dall’Umbria e dalla Campania. Le forze dell’ordine e la polizia locale a controllare con discrezione.

Piazza Fontana grande

Piazza Fontana grande

Via Marconi è dove si concentra la maggiore densità di espositori, con l’appendice del Sacrario, non pieno e di via Ascenzi. Più spazi vuoti a salire verso porta Romana, con via Garibaldi che è praticamente vuota. Fuori dalle mura, il traffico s’ingolfa tra i bus della Francigena costretti alle annunciate deviazioni e gli immancabili parcheggi creativi dei visitatori. Poca gente, comunque, pochissima qualità, e la solita domanda: a che serve una fiera così (anzi due: pure quella di Santa Rosa è sullo stesso livello)? Non c’è uno straccio di idea migliore? Nessuno ha mai visto, per esempio, la fiera dei morti, che si svolge ogni novembre a Perugia? La organizzano in zona stadio, a pian di Massiano: spazi ampi, parcheggi, attrazioni varie a debita distanza dal meraviglioso centro storico del capoluogo umbro. A centoventi chilometri da qui, vale a dire su un altro pianeta.

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