Ha ragione, eccome se ha ragione nel rilevare che “mai come in questo caso è decisamente avvilente dover affermare che “noi lo avevamo detto”.
Ha ragione nel sottolineare che “purtroppo siamo stati facili cassandre quando, insieme ai consiglieri regionali Sabatini e Sbardella e al consigliere comunale Santucci, visitando alcuni giorni fa il pronto soccorso dell’Ospedale Belcolle di Viterbo e rilevando le molteplici criticità che lo caratterizzano, avevamo predetto ulteriori seri problemi per gli utenti e il personale della struttura”.
Ha ragione, eccome se ha ragione che “ascoltando lo sfogo del personale ci eravamo subito resi conto della realtà dei fatti”, tant’è che “il sindacato Fials ha dichiarato lo stato d’agitazione, minacciando lo sciopero, perché i lavoratori del pronto soccorso sono veramente giunti al limite della sopportazione, ritenendo insostenibile ed esasperante la situazione creatasi”.
Ha ragione nel rammentare che ci sono “pochi posti letto disponibili, personale ridotto all’osso e chiamato ad affrontare turni massacranti per dare risposta ai sempre più numerosi utenti che ogni giorno si rivolgono loro per ricevere cure e assistenza”.
Ha ragione a chiamare in causa il presidente della giunta regionale Nicola Zingaretti, il direttore generale della Asl, Luigi Macchitella, il sindaco di Viterbo, Leonardo Michelini, prima autorità sanitaria della città, affinché “si adoperino per risolvere i problemi e superare uno stato di criticità che per il pronto soccorso di Belcolle è senza precedenti”.
Ha ragione a constatare che “il silenzio e l’indifferenza che ancora oggi le autorità competenti continuano a osservare al riguardo, oltre ad essere un segnale di scarsa attenzione per il territorio e per la sua gente, non sono più tollerabili”.
E poi, come non dargli ragione quando afferma che “il tempo delle chiacchiere e delle promesse da parte di chi dovrebbe intervenire e non lo fa, è finito?.
Ha ragione da vendere Claudio Ubertini, capogruppo comunale di Forza Italia, nel rimarcare che la sanità viterbese (a cominciare dalla situazione di Belcolle) è al collasso. Ieri la colpa era dei governatori Francesco Storace, Piero Marrazzo, Renata Polverini, oggi del governatore in carica Zingaretti.
Tutto ciò premesso e considerato, una domanda è d’obbligo: la classe dirigente del capoluogo quando sarà capace di battersi il petto e infilare tra i responsabili dello sfascio sanitario anche se stessa?
