17052024Headline:

Il vitalizio? Comincia a cinquant’anni

Francesco Battistoni

Francesco Battistoni

Vitalizi ai consiglieri regionali, atto secondo (ma non è che faccia poi così ridere). Perché oltre ai 270 ex consiglieri e assessori transitati tra la Pisana (sede del consiglio regionale) e via Rosa Raimondi Garibaldi (quartiere Ostiense, sede della presidenza) che hanno maturato la pensione vita natural durante da parte dell’ente, restano una quarantina di ex consiglieri che aspettano il compimento del 50esimo anno di età per festeggiare l’ambito traguardo. E dopo i sei viterbesi che fanno parte della prima schiera –  ne abbiamo parlato qualche giorno fa – ecco che anche in questa seconda, particolarissima, lista, spuntano due vecchie conoscenze della politica della Tuscia. Legate da una storia tutta particolare.

Mentre l’inchiesta condotta dai due giornalisti de Il Messaggero Mauro Evangelisti e Diodato Pirone continua a sfornare numeri e cifre, qui ci si concentra sui nomi, e sulle storie. Con una premessa doverosa: i vitalizi, che oggi gravano sul bilancio dell’ente per 20 milioni l’anno, sarebbero pure stati aboliti, e infatti tra i consiglieri in carica nessuno ne avrà diritto. Ma prima di abolirli, la Regione Lazio – unica in Italia – li garantiva a tutti i consiglieri e gli assessori dopo il compimento del 50esimo anno di età. Per la creazione di baby pensionati che si saranno pure pagati una parte dei contributi (e un’altra parte se la dovranno pagare al momento dell’attivazione), d’accordo, ma che nell’immaginario collettivo vengono comunque visti come privilegiati, anzi privilegiatissimi. Ed ecco che nella lista in questione sono inclusi pure due viterbesi, Francesco Battistoni e Angela Birindelli.

Proprio loro: l’ex consigliere regionale eletto e l’ex assessora nominata, entrambi del Pdl, entrambi protagonisti di un’acerrima guerra senza quartiere (ma con tante denunce) sulla quale non vale la pena tornare. Ora Battistoni, che è diventato vicecoordinatore regionale di Forza Italia, sarà il primo ad accedere al vitalizio, naturalmente per mere ragioni anagrafiche, visto che è più anziano della Birindelli: dal 22 febbraio del 2017 l’ex sindaco di Proceno andrebbe a ricevere una pensione a vita di circa 3mila euro netti al mese. E la Birindelli? Per l’ingegnere bolsenese – che dopo la querelle si è decisamente defilata dalla scena politica provinciale – la pensione scatterebbe dal 30 giugno del 2021, curiosamente nello stesso anno in cui potrebbe maturare lo stesso status anche Franco Fiorito, il Batman d’Anagni, ex capogruppo del Pdl e anch’egli protagonista dello scandalo sui rimborsi che portò alla fine del Governo Polverini in Regione: su Fiorito, però, pende ancora il giudizio penale, e un’eventuale condanna definitiva porterebbe alla cancellazione del vitalizio.

Angela Birindelli

Angela Birindelli

Anche su Battistoni e Birindelli, tuttavia, conviene considerare qualche variabile (perciò il condizionale di cui sopra). Primo: il clamore su questa storia sta decantando, pronto ad esplodere con tutto il suo bouquet di profumi già dopo la pausa estiva. Il Movimento Cinque Stelle – che questi dati li ha chiesti e ottenuti, dopo un anno di attesa – riflette: “Zingaretti pressato dall’opinione pubblica ha deciso di tornare sui suoi passi fino ad annunciare interventi sui vitalizi dopo la pausa estiva – è il consigliere regionale Perrilli a parlare –  Una nostra proposta per la rimodulazione di questi privilegi è già depositata da mesi e il suo contenuto è lo stesso declamato dalla maggioranza quando promette tagli. E’ paradossale che si parli di diritto quesito mentre si licenziano lavoratori e si tagliano le pensioni o che si consideri dignitosa solo una vita da più di diecimila euro al mese”. Dunque: è plausibile che si lavori per aumentare la soglia d’età: dagli attuali 50 anni a 65, una quota pensionabile in linea con le altre professioni. Una soluzione del genere tra l’altro metterebbe al riparo la Regione anche da eventuali ricorsi da parte di chi ritiene il vitalizio, così com’è, un diritto. Diverso il discorso sulla reversibilità, che consente ai coniugi o ai figli di un consigliere scomparso di beneficiare comunque della pensione: ci sono casi particolari che andrebbero valutati in modo diverso, e con sensibilità.

La seconda variabile che potrebbe essere applicata ai 44 ex consiglieri ed ex assessori (tra cui Battistoni e Birindelli), pronti a ricevere il vitalizio come super regalo per il cinquantesimo compleanno, è molto più semplice: che gli stessi rinuncino. Qualcuno – specie tra i più giovani – ha già detto che lo farà. Per la cronaca.

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